Cagliari Tomorrow
Accedi

Trasporto aereo, a Elmas il dibattito pubblico. La sindaca Orrù: “Ripartire da modello non emergenziale”

Nel Comune dove risiede l’aeroporto di Cagliari si è discusso ieri di alcuni importanti punti relativi alla continuità territoriale aerea sarda

Come superare la vecchia continuità territoriale e assicurare a tutti i cittadini sardi un pieno diritto alla mobilità? È questa la domanda a cui si è cercato di dare una risposta ieri, giovedì 18 maggio, nella sala consiliare del Comune di Elmas dove si è svolto il dibattito “Trasporto aereo: quale modello per lo sviluppo regionale e il diritto alla mobilità?”.

Alla conferenza hanno preso parte Roberto Devoto, già docente di Trasporto Aereo dell’Università degli studi di Cagliari, Sandro Usai, fondatore di Ablativ, Ferdinando Orrù, pilota militare e commerciale esperto di trasporto aereo, Valter Piscedda, consigliere regionale e consigliere comunale a Elmas e Maria Laura Orrù, Sindaca di Elmas e consigliera regionale.

Il professor Roberto Devoto ha illustrato lo stato dell’arte del trasporto aereo in Sardegna, dalle leggi passate, presenti e future fino al superamento del concetto stesso di continuità territoriale, per introdurre quello di diritto alla mobilità aerea.

“La prima legge sulla continuità territoriale è del 1998, dell’altro secolo – ha spiegato il docente universitario -. Le necessità sono cambiate radicalmente, così come è cambiata la domanda. Il nostro sistema è andato in tilt perché nel frattempo tutto ciò che c’era intorno si è evoluto, soprattutto con la comparsa e la diffusione delle low cost. Per risolvere la questione bisogna studiare le best practice di regioni simili alla nostra. Corsica, Madeira, Baleari e Canarie: in proporzione alle popolazione, ognuna di queste regioni riceve dallo Stato molte più risorse di quelle incamerate dalla Sardegna. Bisogna capire che il diritto alla mobilità aerea è sacrosanto, ma ha un costo. Lo Stato deve dare risorse adeguate a 1,6 milioni di abitanti. Appurato ciò noi abbiamo pensato a un sistema misto, con aiuto sociale e tariffe “top price” (con un tetto massimo, ndr) da maggio a settembre e continuità classica con oneri di servizio nei restanti mesi dell’anno. Per farlo la Sardegna ha bisogno dei 50 milioni di euro ad oggi impiegati, più altri 70 o 80 che devono arrivare dallo Stato”.

La parola è poi passata a Sandro Usai, imprenditore e fondatore della società di consulenza Ablativ che ha sottolineato l’importanza per la Sardegna di dotarsi di strumenti digitali in grado di intercettare e mettere in comunicazione la domanda e l’offerta.

“La Continuità territoriale così come l’abbiamo conosciuta è un modello superato dalle esigenze di mobilità aerea dei passeggeri – ha detto Usai -. Se vogliamo governare le dinamiche sempre più improvvise e le accelerazioni dovute alla complessità del trasporto aereo abbiamo necessità di strumenti di governance capaci di supportare la politica e le imprese del comparto turistico. Il sistema a cui abbiamo pensato prevede la centralità della Regione che attraverso la piattaforma è in grado di prendere decisioni rapide e migliorative per i passeggeri residenti che necessitano di connessioni dagli aeroporti isolani verso il continente e l’Europa. In questo modo lo schema della Continuità territoriale diventa uno degli strumenti che la Regione può utilizzare per favorire la piena inclusione di tutti i passeggeri sardi aprendo anche alla formula che prevede il rimborso sotto forma di sconto sul biglietto riconosciuto ai residenti”.

Di trasporto sanitario aereo ha invece parlato Ferdinando Orrù, pilota militare e commerciale con oltre 30 anni di esperienza alle spalle. Orrù ha illustrato le problematiche che devono affrontare i residenti in Sardegna nel prendere un comune volo di linea per recarsi fuori regione per ragioni mediche o per rientrare al termine delle cure, in modo particolare quando hanno bisogno di ossigenoterapia, altri ausili medici speciali o sono costretti a muoversi in barella. Sono stati analizzati i servizi offerti dalle compagnie che maggiormente operano in Italia, la legge regionale, il numero dei voli e l’aspetto economico allo scopo di proporre l’istituzione di un servizio regionale che gestisca i voli aero-sanitari a similitudine del servizio dell’elisoccorso regionale garantendo così il diritto alle salute.

“Elmas con il suo aeroporto è la porta principale della Sardegna, e non è un caso che si parli proprio qui di trasporto aereo – ha commentato il consigliere regionale e comunale Valter Piscedda -. Dal punto di vista della mobilità aerea il momento è delicato ma purtroppo nessuno dei decisori ne sta parlando. La commissione trasporti del Consiglio regionale ha affrontato il tema solo un paio di volte negli ultimi quattro anni, e il Consiglio regionale solo una, sempre su richiesta delle Opposizioni. Credo che il risultato giusto da rivendicare sia quello di un bando unico valido per tutte le rotte sarde, con un prezzo (basso) uguale per tutti i viaggiatori. In subordine, se non è raggiungibile il primo obiettivo che ho declinato, dobbiamo puntare almeno ad un prezzo basso per i residenti e ad un prezzo massimo calmierato per i non residenti. Se questo non si potrà ottenere, allo stesso modo non possiamo lasciare la soluzione al mercato libero. Per un bando al ribasso è meglio farsi bocciare il bando che desideriamo e andare poi a difendere il nostro diritto alla mobilità davanti ad un tribunale, perché altrimenti andremo sempre a peggiorare. Ma le decisioni finali le deve proporre e prendere chi è pagato per farlo, ovvero l’assessore regionale ai Trasporti ed il presidente in primis. Dal canto nostro noi dell’opposizione abbiamo il compito e il dovere di avanzare una proposta solida e concreta da presentare ai sardi in campagna elettorale”.

“Negli anni si è cercato di costruire dei bandi in via emergenziale o in contrasto con alcuni principi dell’Unione Europea quindi difficilmente attuabili – dichiara la Sindaca Maria Laura Orrù -. Bisognerebbe partire da un’analisi puntuale sulle peculiarità della nostra regione per dare vita a un modello non emergenziale ma soprattutto che dia risposte alla continuità e all’accessibilità del nostro territorio. Bisognerebbe, attraverso un piano regionale per i trasporti, mettere a sistema il trasporto da e per la Sardegna (aereo e marittimo) ma anche quello interno, che tenga conto di due aspetti fondamentali. Il primo è il diritto alla mobilità dei sardi che si spostano prevalentemente per studio, lavoro, salute, sport. Il secondo riguarda i flussi turistici e dei visitatori sardi non più residenti nell’Isola, fattore quest’ultimo che impatta fortemente sull’economia e lo sviluppo dei territori. L’obiettivo che la Sardegna deve porsi è quello di una mobilità a prezzi accessibili in tutto il territorio nazionale garantendo però la continuità sugli scali più importanti. Servono ricette che non siano calate dall’alto o copiate da altri territori ma studiate per la nostra Regione Serve infine mettere al centro dei ragionamenti i passeggeri e stanziare più risorse per garantire a tutti il diritto alla mobilità. Il sistema misto può essere una buona soluzione“.

La prima cittadina ha infine affrontato il tema dell’addizionale comunale, la tassa che ogni passeggero paga per transitare nel comune in cui si trova l’aeroporto. “Vale 6,5 euro a passeggero – ha illustrato Maria Laura Orrù -. Di questi solo 7 centesimi vanno al Comune. Dovrebbero essere almeno 27 ma lo Stato ha fatto una legge per incassare 20 centesimi di questa cifra. Si tratta di una prassi molto poco equa. Per noi cambiarla è una battaglia di civiltà”.

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Articoli correlati

Ryanair perugia
L'annuncio di Mauro Bolla, Head of Communication Ryanair per Albania, Cipro, Grecia, Italia e Romania:...
Il tema della manifestazione, organizzata da Theandric Teatro Nonviolento sotto la direzione artistica di Maria...
Cagliari tomorrow