L’incidente avvenuto a Mestre ha lasciato un tragico bilancio di “21 morti e 15 feriti”, secondo quanto confermato dal prefetto di Venezia, Michele Di Bari. Tra le vittime sono stati identificati già 7 individui, tra cui 4 ucraini, un italiano (l’autista), un tedesco e una donna di nazionalità sconosciuta. Dei 15 feriti, 11 sono stati già identificati, inclusi 4 ucraini, 1 tedesco, 1 francese, 1 croato, 2 spagnoli e 2 austriaci. Tra i deceduti ci sono anche due bambini, uno dei quali era un neonato di pochi mesi, oltre a numerosi giovani. Attualmente, non ci sono indagati nell’inchiesta aperta dalla procura di Venezia.
Le operazioni di rimozione dell’autobus coinvolto nell’incidente, precipitato dal cavalcavia Rizzardi vicino alla stazione ferroviaria di Mestre, sono state concluse all’alba. Durante la notte, le operazioni sono state supervisionate dalle forze dell’ordine.
L’autobus apparteneva alla società La Linea ed era guidato da Alberto Rizzotto, trevigiano di 40 anni tra le vittime dell’incidente. Dopo ore di lavoro incessante, il mezzo elettrico è stato sollevato dalle squadre dei vigili del fuoco con l’ausilio di due gru e poi trasportato in un deposito. Sono attualmente in corso analisi sullo stato del manto stradale e del guardrail del cavalcavia coinvolto. Si è appreso che in alcuni tratti il guardrail potrebbe essere vecchio e in corso di sostituzione. La procura di Venezia ha aperto un’inchiesta sull’incidente, senza per ora identificare alcun indagato. È stata anche ordinata la verifica del cronotachigrafo (scatola nera) dell’autobus per determinarne l’eventuale utilizzo. Una delle ipotesi iniziali sull’incidente è quella di un malore dell’autista.