L’incremento dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea (BCE) è causa di crescente preoccupazione per le piccole e medie imprese (PMI) della Sardegna. Secondo l’analisi di Confartigianato Imprese Sardegna, questo decimo aumento comporta un maggiore costo annuale del credito di 123 milioni di euro per le PMI dell’isola rispetto al 2022.
Maria Amelia Lai, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, esprime preoccupazione per il fatto che l’incremento dei tassi potrebbe frenare lo sviluppo delle imprese: “La ridotta marginalità economica impedisce alle imprese di attuare misure finalizzate all’aumento della loro competitività, come miglioramenti nei processi produttivi, l’acquisto di nuovi macchinari e l’aggiornamento degli spazi di lavoro – spiega Lai – Questi costi aggiuntivi, causati dall’aumento dei tassi, potrebbero mettere a rischio la capacità delle PMI di rimanere competitive sul mercato”.
I segnali di tensione sulla domanda di credito sono già evidenti, con la dinamica delle erogazioni di prestiti all’artigianato sardo che ha subito una contrazione del 6,6%, superiore al calo del 4,4% riscontrato per le imprese regionali in generale. Il Tasso Annuo Effettivo Globale (TAEG) per le imprese è passato dal 5,07% a giugno 2021 al 7,41% attuale, rappresentando un aumento di 244 punti base.
Questi dati evidenziano le sfide che le PMI stanno affrontando, non solo a causa dell’aumento dei tassi, ma anche a causa dell’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia. Confartigianato stima che, a causa dell’incremento dei tassi, le PMI in Sardegna affronteranno un costo aggiuntivo di 123 milioni di euro all’anno per il credito erogato. Questo costo si distribuisce anche a livello provinciale, con un aumento stimato di 38 milioni di euro per Sassari, 38 milioni di euro per Cagliari, 19 milioni di euro per la provincia del Sud Sardegna, 17 milioni di euro per Nuoro e 12 milioni di euro per Oristano.
Questo aumento dei tassi di interesse si somma a segnali più ampi di rallentamento del ciclo economico, creando una “tempesta perfetta”. La distanza tra il tradizionale settore del credito e le esigenze delle micro e piccole imprese si è allargata a causa dei rialzi dei tassi di interesse.
Confartigianato ritiene che sia necessario “promuovere l’innovazione dei servizi finanziari tradizionali e rilanciare il ruolo dei Confidi come strumenti di supporto alle PMI”. La riforma del Fondo Centrale di Garanzia è vista come un passo fondamentale per affrontare la situazione attuale, mentre un intervento diretto del settore pubblico è considerato necessario per superare le difficoltà dell’accesso al credito ordinario.