Buddusò al centro di una scoperta straordinaria da parte dei carabinieri, che hanno rinvenuto la più grande piantagione di marijuana degli ultimi dieci anni. Questa operazione di successo ha portato al sequestro di stupefacenti del valore stimato di quasi 50 milioni di euro.
La piantagione, situata nella remota località di “Sas Serradinas”, lungo la direttrice Buddusò-Osidda, è risultata essere un vero e proprio labirinto nascosto tra le colline sarde. Questa vasta area di campagna era estremamente difficile da individuare, grazie alla sua posizione strategica tra corsi d’acqua, sugherete millenarie, anfratti rocciosi e densa vegetazione. Questo scenario idilliaco, apparentemente incontaminato, è stato sfruttato in modo sorprendente per coltivare piante di canapa.
Le piantagioni di canapa coprivano ben cinque lotti di terreno, e le piante, già alte fino a due metri, erano in uno stato di fioritura avanzato. La maturazione delle infiorescenze era in corso, indicando la pianificazione e l’abilità con cui questa operazione era stata condotta.
Un aspetto notevole di questa operazione era l’organizzazione meticolosa che c’era dietro. I terreni erano circondati da recinti elettrificati per tenere alla larga animali selvatici e bestiame errante. Un sistema di irrigazione a goccia era stato implementato in modo ingegnoso, collegando le piante a uno scambiatore idraulico pressurizzato per garantire la corretta fornitura d’acqua e fertilizzanti. Inoltre, questo sistema era controllato da una centralina gestita a distanza per attivare le elettrovalvole, che erano state collegato abusivamente alla condotta Abbanoa.