Secondo il rapporto ACI Istat, nel 2022 nella provincia di Sassari la sicurezza stradale è stata messa a dura prova con un incremento degli incidenti stradali rispetto all’anno precedente. Nonostante il periodo di restrizioni dovuto alla pandemia, il 2022 ha registrato 1.394 incidenti stradali, con conseguenze tragiche che hanno coinvolto la vita di 30 persone e ferito altre 1.932. Questi dati segnalano un aumento rispetto al 2021 quando si contavano 1.315 incidenti, 25 morti e 1.853 feriti. Questi numeri riportano l’incidentalità stradale ai livelli pre-pandemici del 2019.
Una visione dettagliata degli incidenti rivela che il 2022 ha visto la morte di 10 motociclisti, con 322 feriti, mentre un ciclista è deceduto e altri 47 sono rimasti feriti. La distinzione tra ciclisti tradizionali e quelli su biciclette e monopattini elettrici è chiara. Tra i pedoni, due persone hanno perso la vita, entrambe di sesso femminile, e 158 sono rimaste ferite.
Le cause principali degli incidenti includono il mancato rispetto della segnaletica stradale, che rappresenta il 34,1% degli incidenti, la distrazione alla guida con il 20,7%, e la mancata osservazione della distanza di sicurezza con il 17,7%. La velocità è un altro fattore significativo, contribuendo al 9,45% degli incidenti.
La stragrande maggioranza degli incidenti, ovvero 815, si è verificata su strade urbane, con sei vittime e 1.066 feriti.
Osservando le classi di età coinvolte, emerge che nel 2022 sono decedute 14 persone tra i 30 e 54 anni, con 760 feriti. Cinque morti sono stati registrati nella fascia di età 55-64 anni, con 231 feriti, mentre nove persone dai 65 anni in su hanno perso la vita, con 268 feriti. Tra i giovani, purtroppo, due ragazzi maschi tra i 18-29 anni hanno perso la vita e ben 483 sono rimasti feriti.
Il presidente dell’Automobile Club di Sassari, Giulio Pes di San Vittorio, ha sottolineato che “tra le principali cause degli incidenti ci sono la guida distratta e l’uso del cellulare, seguite dal mancato rispetto della segnaletica stradale e dalla mancata osservazione della distanza di sicurezza”. Per affrontare questo fenomeno, Pes di San Vittorio sottolinea la necessità di una “maggiore formazione, un’informazione più diffusa, soprattutto nelle scuole, e un aumento dei controlli”.