Si profila una risoluzione della disputa tra il Governo Nazionale e la Regione Sardegna riguardo al progetto di rigassificatore nel sud dell’isola. Il Dpcm identifica Portovesme come sito designato, ma la decisione è stata contestata dalla Regione, ricorrendo al Consiglio di Stato.
Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, intervenendo di fronte alla Commissione Bicamerale Insularità, ha dichiarato in risposta a un’interrogazione da parte della deputata pentastellata Alessandra Todde che un accordo potrebbe essere raggiunto prima dell’udienza del 16 novembre. Auspicando di concludere un accordo entro la settimana prossima o quella successiva.
Fratin ha anche rivelato che nei giorni a venire ci sarà un dialogo tra la Regione e il Dipartimento Tecnico del Ministero. Ci sono stati progressi e accordi su alcuni punti, ma alcune questioni sono ancora in fase di chiarimento.
Il Dpcm del 2020 stabilisce che la Sardegna riceva gas naturale liquefatto (Gnl) tramite condotte provenienti da Panigaglia (SP) e Livorno, e pianifica la realizzazione di due rigassificatori a Porto Torres e Portovesme. La Regione Sardegna ha contestato il Dpcm ed attualmente è in corso una revisione, come ha evidenziato il Ministro Fratin. Lo stesso ha poi sottolineato l’importanza della sicurezza energetica in Sardegna, affermando che la posizione precisa del rigassificatore nel sud dell’isola deve essere concordata tra Snam e gli Enti Locali.
Inoltre, Fratin ha toccato il tema delle centrali a carbone, sottolineando la loro necessità in relazione ai costi energetici attuali, sebbene andrebbero spente per la lotta ai cambiamenti climatici. Ha esposto le sue riserve sullo spegnimento immediato di alcune centrali, citando esempi come Fiume Santo, Brindisi e Civitavecchia, in vista delle attuali condizioni di mercato dell’energia.