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Export in Cina, Cagliari supera Sassari

L'analisi di Confartigianato: in 12 mesi da Cagliari le merci verso Pechino segnano un +18,2%, da Sassari contrazione di un terzo

In un anno (dal marzo 2022 al marzo 2023) dalla provincia di Cagliari sono state esportate in Cina merci per un valore di poco superiore ai 4 milioni di euro sul totale dei 12 milioni di merci partite dall’isola verso il colosso orientale. Facendo segnare un +18,2% annuo che, unitamente al forte rallentamento delle esportazioni da Sassari – Gallura (dove si sono ridotte di un terzo in 12 mesi), pone il capoluogo regionale al primo posto, davanti proprio alla provincia sassarese.

Seguono, nella classifica delle esportazioni verso la Cina, Oristano con 2milioni e 800mila (+109%), Sud Sardegna con 380mila euro (-92%) e Nuoro che chiude con 830mila euro (+24%).

Sono i dati che mergono dal dossier dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, che ha analizzato i dati dell’Istat tra marzo 2022 e marzo 2023, delle vendite della nostra regione verso la Cina.

La Sardegna, nella classifica nazionale, nonostante occupi il 7° posto per incremento 2022 su 2023, rimane al 19esimo posto come volume economico di prodotti venduti.

I prodotti

La Cina figura tra i primi 20 mercati di sbocco (20° posto) dell’export di manufatti (escludendo le lavorazioni petrolifere) realizzati dalle imprese sarde negli ultimi 12 mesi, l’1,1% delle vendite sui mercati esteri sono indirizzate in questa parte del mondo.

I prodotti dell’Isola più richiesti dai cinesi sono: quelli Alimentari (46,3% dell’export totale), Legno e prodotti in legno e sughero (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio (20,3%) e Prodotti chimici (11,3%).

L’export dei prodotti a maggior concentrazione di MPI – Alimentari, Tessile, Abbigliamento, Calzature, Metalli, Legno, Mobili e Altre
manifatture – verso la Cina ammonta nell’ultimo anno a 8,5 milioni di euro, pari all’83% dell’export manifatturiero totale (no petrolio).
Durante questi mesi l’export dei manufatti dei settori di MPI è rimasto inferiore dell’8,5% rispetto al valore dell’export registrato
nello stesso periodo del 2019 (anno pre crisi).

Il commento di Confartigianato

Per Confartigianato Sardegna, l’export verso la Cina è un mercato per la diversificazione delle fonti di reddito delle piccole imprese. L’accesso a un mercato così vasto e dinamico può aiutare a ridurre la dipendenza da specifici mercati e contribuire a garantire una maggiore stabilità economica per la regione.

“Queste esportazioni verso Oriente – commenta Maria Amelia Lai, presidente di Confartigianato Sardegna – non riguardano solo i prodotti, ma anche il turismo e l’industria culturale. La promozione della cultura sarda in Cina attraverso eventi culturali e il turismo può creare opportunità uniche per lo sviluppo economico e la promozione della regione. Inoltre – conclude la presidente Lai – prodotti di alta qualità, come vini e prodotti agroalimentare possono contribuire a rafforzare la reputazione della regione come produttrice di eccellenze
enogastronomiche”.

 

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