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In due anni un miliardo in più in bolletta per le imprese sarde, Confartigianato: “Fotovoltaico sui capannoni”

Caro-energia, lo studio di Confartigianato Sardegna, che venerdì 27 ottobre a Cagliari lancia le sue proposte in una tavola rotonda sulla sostenibilità e il fotovoltaico con imprese, professionisti e istituzioni

fotovoltaico

In Sardegna da settembre 2021 le attività isolane hanno pagato per l’energia elettrica quasi 1 miliardo di euro in più rispetto alle condizioni normali. E’ quanto rileva la Confartigianato regionale, che per venerdì 27 ottobre a Cagliari, alle ore 10.30 al THotel, invita imprese, professionisti e istituzionali alla tavola rotonda dal titolo “La sostenibilità energetica delle imprese artigiane. Quali strategie per le nuove sfide energetiche”. Un’iniziativa per l’attenzione sul protagonismo degli artigiani e delle Mpi in materia di  energie rinnovabili, nell’ambito della Settimana dell’energia sostenibile, evento ideato da Confartigianato Bergamo e diventato nazionale.

In quell’occasione Confartigianato presenterà il suo studio e lancerà le sue proposte per aumentare la dotazione di pannelli fotovoltaici  tra le piccole e  medie imprese dell’Isola.

La tavola rotonda

A confrontarsi saranno Maria Amelia Lai, presidente di Confartigianato  Imprese Sardegna, Paolo Truzzu, sindaco di Cagliari e della Città Metropolitana, Federico Della Puppa, analista di Smartland, Fabrizio Pilo, prorettore per il territorio dell’Università di Cagliari, Marco Naseddu, del Centro Regionale di Programmazione della RAS, e Anita
Pili, assessora regionale all’Industria. Previste anche testimonianze  di imprenditori che stanno affrontando la transizione energetica e sperimentando l’autoproduzione.

“Senza energia – afferma la presidente Maria Amelia Lai – non si produce, non si può essere competitivi. E per essere competitive le imprese non possono subire i continui aumenti dei costi energetici. Dobbiamo ridurre la dipendenza  per l’approvvigionamento e puntare sulle fonti alternative e pulite.  In questo, serve uno scatto e un impegno convinto e concreto anche da  parte della politica”.

Fotovoltaico, i numeri

A oggi nell’Isola, gli impianti fotovoltaici installati nelle imprese manifatturiere, delle costruzioni e del terziario producono solo 237 GigaWatt. Anche per questo per Confartigianato Sardegna diventa, quindi, strategico puntare sullo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, tra cui proprio il fotovoltaico, soprattutto nelle
attività produttive.

Pannelli sui tetti dei capannoni, lo studio

Ma cosa succederebbe se questi pannelli venissero installati su ogni capannone artigianale e industriale della regione? La spiegazione arriverà da una ricerca commissionata dall’Associazione Artigiana e realizzata da Smart Land, società di valutazioni, analisi e strategie per la trasformazione, lo sviluppo e rigenerazione urbana, che verrà presentata per dimostrare che se il sistema produttivo isolano riuscisse a concretizzare questo progetto, si potrebbe coprire una altissima percentuale di fabbisogno energetico delle attività  produttive e quindi avvicinarsi all’autonomia energetica.

Conti alla  mano, le aziende sarde potrebbero sfiorare l’autonomia e migliorare la loro competitività, non essendo più esposte alla fluttuazione dei costi energetici. Non solo: con l’installazione sui tetti, si eviterebbe il consumo del suolo, rispettando l’ambiente.

“Al termine di questa nostra proposta – continua la presidente – lanceremo una idea di confronto con gli interlocutori istituzionali,  anche per individuare strumenti di finanza sostenibile per realizzare,
almeno in parte, questo obiettivo”.

L’appello e le proposte di Confartigianato

“Sin da subito abbiamo accettato la sfida di guidare le imprese sarde verso la transizione green – prosegue la Lai – infatti cresce il  numero dei piccoli imprenditori già impegnati a ridurre l’impatto energetico delle proprie attività ma questi sforzi dovranno essere accompagnati da politiche e interventi orientati ad affrontare la
transizione energetica e ambientale. Inoltre, bisogna ridurre drasticamente la burocrazia che, ad esempio, ostacola l’installazione di impianti rinnovabili per imprese e privati ed è necessario sbloccare gli incentivi, come quelli per favorire l’autoproduzione di energia”.

“Non bastano più i piccoli gesti – aggiunge Daniele Serra, segretario regionale di Confartigianato Sardegna – stiamo arrivando ad un punto di non ritorno. Dobbiamo impegnarci per raggiungere  l’autonomia energetica per non essere costretti a subire politiche energetiche esterne”.

“Le imprese artigiane – conclude il segretario –  devono sapersi adeguare al cambiamento e avranno un ruolo decisivo, ad esempio nella riqualificazione energetica, con tutta la filiera delle costruzioni, ma anche nella manutenzione dei mezzi di trasporto elettrici”.

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