A Cagliari i supermercati si trovano ad affrontare un problema crescente: l’incremento dei furti, con dati che rivelano che il 60% dei ladri lo fa a causa della fame. Questa tendenza è direttamente collegata all’aumento dei prezzi dei beni di prima necessità, che ha reso insostenibile la situazione per molte famiglie cagliaritane e sarde.
I prezzi elevati, con prodotti come l’olio extravergine di oliva che raggiunge i 10 euro al litro e il latte venduto a oltre due euro al litro, hanno messo a dura prova i bilanci familiari. La situazione è diventata così difficile che sempre più persone si trovano costrette a rubare cibo nei supermercati.
L’andamento dei furti è in costante crescita sin dall’inizio dell’anno, con un picco significativo registrato a fine estate, secondo quanto rilevato dall’Università Cattolica. Tale tendenza si è confermata anche nei primi mesi autunnali. I dati indicano che sei persone su dieci in Sardegna sono coinvolte in atti di furto nei supermercati. La principale motivazione che emerge è la fame, con molte persone disposte a rischiare di essere scoperte pur di procurarsi del cibo.
Tra i prodotti più rubati ci sono tonno, carne in scatola, formaggio, pane, pasta e merendine per i bambini. La facilità di nascondere questi alimenti sotto i vestiti o all’interno di uno zaino, nonostante la presenza di dispositivi antitaccheggio e telecamere di sorveglianza, ha reso il furto di cibo una scelta per molti individui che non hanno altre opzioni.