Nel biennio 2021-22 le Amministrazioni locali sarde hanno bandito gare con i fondi del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) per un importo stimato di circa 328 milioni di euro, pari a quasi il 14 per cento degli importi che dovranno porre a gara. Rispetto alle risorse assegnate, però, rileva la Banca d’Italia nel suo ultimo rapporto, i Comuni, le Province e gli altri enti locali hanno avviato gare in misura minore rispetto al resto del Paese. Solo per la Regione Sardegna si è registrata un’incidenza maggiore.

Quanto all’esito dei bandi e ai decreti per l’attribuzione delle risorse del Pnrr e del Piano nazionale per gli investimenti complementari al (Pnc), alla data del 20 aprile di quest’anno – evidenzia ancora la Banca d’Italia – risultavano assegnati a soggetti attuatori pubblici 3,9 miliardi di euro per interventi da realizzare in Sardegna (3,5 nell’ambito del Pnrr e 0,4 del Pnc), il 3,5 per cento del totale nazionale.

Se si fa la proporzione in rapporto alla popolazione, i fondi finora assegnati risultano sensibilmente superiori rispetto a quanto avvenuto mediamente in Italia: 2.488 euro pro capite contro 1.888.

In particolare, alla Regione Sardegna e agli enti sanitari sono state assegnate risorse per 872 milioni di euro (549 pro capite rispetto ai 396 euro della media nazionale) e alle Province e alla Città metropolitana di Cagliari 235 milioni (148 pro capite, a fronte di una media nazionale di 122 euro).

Le differenze tra regioni sono in parte collegate alla struttura dei Piani, che destinano risorse a specifiche tematiche, quali ad esempio il miglioramento della rete Internet o all’efficientamento energetico.