San Saturnino, una figura centrale del III secolo, ha affrontato le crudeli persecuzioni dei cristiani in Sardegna sotto Diocleziano. Scelse un luogo tranquillo, “lontano dalla frenesia cittadina”, per i suoi riti sacri. Ogni anno, la città di Cagliari rende omaggio al suo patrono, celebrando la sua vita e il suo sacrificio.
Questo santo, nato nel cuore di Cagliari il 23 maggio 285 d.C., dimostrò una fede cristiana inossidabile. Sfortunatamente, la sua dedizione lo portò alla morte durante le persecuzioni ordinate da Diocleziano, il 30 ottobre 304 d.C.
Nel 1621, furono rinvenute quelle che si pensava fossero le sue reliquie. Queste furono collocate nel duomo di Cagliari, diventando un punto focale di venerazione. Ma la storia delle reliquie ha un twist: ricerche successive suggeriscono che potrebbero non essere autentiche, ma piuttosto un simbolo della rivalità tra la Chiesa di Cagliari e quella di Turris.
Nonostante queste incertezze, la devozione a San Saturnino rimane forte. In Sardegna, otto chiese sono state erette in suo onore o conservano reliquie legate al suo nome. E la basilica principale di Cagliari, in via San Cosimo, rimane un luogo di pellegrinaggio, scelto dallo stesso santo per la sua serenità e distanza dalla confusione urbana.