L’olivicoltura in Sardegna, così come in Italia ed Europa, sta attraversando una fase di difficoltà, con una diminuzione sia del numero di aziende (-36% nel 2022 rispetto al 2021) che delle produzioni (-13% tra il 2022 e il 2021). Tuttavia, questa situazione critica mette in luce il potenziale ancora inespresso del settore in Sardegna, che potrebbe essere sfruttato attraverso strategie di filiera e aggregazione.
Un esempio positivo in questo senso è dato dall’Apos (l’Organizzazione regionale dei produttori olivicoli), che si impegna a sostenere le imprese del settore. Questo è emerso durante un incontro tenutosi presso la Camera di Commercio di Nuoro, organizzato dalla Società Cooperativa Agricola Op, specializzata nella produzione di olio d’oliva, olive da tavola e altri prodotti, affiliata a Coldiretti Sardegna in collaborazione con Coldiretti Nuoro Ogliastra. All’incontro hanno partecipato oltre ai vertici di Apos e di Coldiretti Nuoro Ogliastra, anche un centinaio di olivicoltori e trasformatori.
Coldiretti Nuoro-Ogliastra ha portato un messaggio di saluto all’incontro, sottolineando l’importanza dell’impegno dell’Op Apos nel diversificare le produzioni e coinvolgere i giovani. Questo approccio contribuisce a superare la monocultura pastorale e a promuovere il ripopolamento in un territorio che soffre l’abbandono.
Da parte di Apos, l’attenzione continua a essere rivolta all’aggregazione, fondamentale per rendere le aziende più strutturate e competitive. Antonello Fois, presidente dell’Op Apos, ha evidenziato l’importanza dell’aggregazione, “poiché permette alle aziende di condividere competenze e costruire basi solide per la crescita”. Apos offre servizi di assistenza tecnica nei territori e lavora attivamente per rinvigorire l’intera filiera olivicola del Nuorese.
L’incontro ha messo in luce il ruolo cruciale dell’aggregazione nel settore olivicolo sardo e l’impegno delle organizzazioni coinvolte nel sostenere e promuovere il comparto. La collaborazione tra produttori, associazioni e istituzioni è fondamentale per affrontare le sfide attuali e sfruttare appieno il potenziale dell’olivicoltura in Sardegna.