Zero euro. E’ quanto il Comune di Cagliari ha ricevuto dallo Stato quest’anno attraverso la norma che assegna il 50 per cento di quanto il Fisco recupera attraverso le segnalazioni degli Enti. Attraverso segnalazioni circostanziate di abusi ed evasione relativa ai tributi
statali, come l’Irpef, l’Ires, l’Iva, le imposte di registro/ipotecarie e catastali.
Un’azione di contrasto per la quale, come evidenzia la Cgia di Mestre, nel 2022 si sono attivati solo 263 comuni italiani. E tra questi, appunto, non compare Lecce.
Vero è che se l’azione risulta poco fruttuosa, meglio non sprecarsi neanche uomini e risorse. Nel 2016, infatti, il Comune di Cagliari ricevette 100 euro per aver contribuito a far emergere un’evasione di ben 200 euro…
Una pratica, quella dei Comuni “spioni”, che è sempre meno in voga. Nel complesso, attraverso questa norma, nel 2022 sono stati recuperati 6 milioni di euro. Conseguentemente, nel 2023 lo Stato centrale ha erogato la metà, poco più di 3 milioni di euro, alle Amministrazioni comunali, quale contributo per la loro partecipazione all’attività di accertamento fiscale relativa al 2022. Un recupero – stima la Cgia di Mestre – praticamente dello 0,007 per cento rispetto ai 90 miliardi di euro che ogni anno i trasgressori del fisco trattengono indebitamente.
Con i Comuni del Sud che risultano particolarmente refrattari a questa opportunità.
La classifica dei Comuni che nel 2022 hanno ricevuto di più dallo Stato per la loro attività di segnalazione è comandata dal Comune di Genova (oltre 863mila euro la cifra erogata dallo Stato) e che vede sul podio, per quantità di contributi assegnati per la collaborazione nella lotta all’evasione, anche Milano (367.410 euro) e Torino (162.672 euro).