Il rettore dell’Università di Cagliari, Francesco Mola, ha annunciato una decisione senza precedenti: l’istituzione non rinnoverà alcun rapporto di collaborazione con le università israeliane. Questa mossa è una risposta alle richieste degli studenti che, con una mobilitazione che ha coinvolto oltre mille iscritti, chiedevano di interrompere ogni pratica con Tel Aviv.
Il caso cagliaritano si distingue nel panorama dell’istruzione superiore in Italia. La protesta degli studenti ha portato a rassicurazioni dal rettore, il quale afferma che “non stipuleremo nessun nuovo accordo e non rinnoveremo quelli scaduti.” Chiunque decida di mantenerli lo farà a titolo personale. Una posizione che fa dell’Università di Cagliari un unicum nell’attuale contesto accademico italiano.
Gli studenti hanno espresso le loro istanze in una mozione che sarà discussa il 30 gennaio in Senato accademico. Tra le richieste, vi è l’espressione di “solidarietà alla popolazione di Gaza,” la “condanna dell’apartheid e dell’occupazione israeliana dei territori palestinesi,” e l’impegno in “attività tangibili di solidarietà e partnership con le istituzioni universitarie palestinesi.”
Il rettore ha chiarito che questa decisione non è improvvisa, avendo già rifiutato pressioni a favore di Israele in passato. Attualmente, l’unico accordo ancora attivo è con l’Università di Haifa, che non verrà rinnovato una volta scaduto.