Rivoluzione nelle indagini relative all’incendio scoppiato a Mogoro. Emergono nuovi dettagli sull’origine intenzionale del fuoco, scaturito da dissidi all’interno della comunità agropastorale. Al centro delle indagini, un uomo di 45 anni, con presunti legami di contesa con i possessori dei terreni devastati dall’incendio.
La tragedia si è verificata il 21 giugno dell’anno scorso, devastando un’area di Mogoro, precisamente nella località di Trioi. Il disastro ha consumato estese porzioni di vigneti, oliveti, colture e aree di macchia mediterranea. Le indagini condotte dal Corpo Forestale di Marrubiu hanno portato alla luce che la causa dell’incendio potrebbe essere ricondotta a contrasti esistenti nel settore agropastorale. Un individuo di 45 anni è ora sotto esame, sospettato di aver avviato deliberatamente l’incendio a seguito di dissapori con i proprietari delle aree incendiate.
L’incendio è scoppiato verso le 22, nei pressi della strada di circonvallazione tra Mogoro e Masullas. Grazie all’intervento tempestivo dei pompieri del distaccamento di Ales e all’aiuto di alcuni residenti, è stato evitato che le fiamme si estendessero fino alla strada provinciale e alle dense aree di macchia mediterranea circostanti, prevenendo così danni ancor più catastrofici.
A seguito delle disposizioni della Procura di Oristano, gli agenti del Reparto di Marrubiu hanno notificato all’individuo in questione il termine delle indagini preliminari e un avviso di garanzia. L’uomo è ora a rischio di una pena detentiva compresa tra i tre e i sette anni, nel caso in cui venisse riconosciuto responsabile dei fatti a lui imputati.