A Villasor, un agricoltore quarantaquattrenne è stato recentemente arrestato dopo un’operazione coordinata delle forze dell’ordine, condotta all’alba nella zona rurale di Bruncu Su Laccu. Questa azione ha visto la partecipazione di vari reparti dei carabinieri, inclusi quelli della Stazione locale, di Serramanna e del Radiomobile di Sanluri, supportati da due gruppi operativi dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Abbasanta.
Il motivo dell’arresto riguarda accuse gravi: l’uomo, già noto alle autorità e sottoposto a supervisione sociale, è accusato di aver sequestrato, abusato e ridotto in condizioni di schiavitù un operaio agricolo di 45 anni, originariamente assunto come pastore. L’operaio, privato di libertà, maltrattato, e non retribuito, è stato costretto a vivere in alloggi inadeguati e spesso subiva violenze fisiche. Tuttavia, alla fine dell’anno scorso, è riuscito a sfuggire a questa situazione drammatica, grazie all’aiuto di sua sorella. Dopo la fuga, esami medico-legali hanno confermato la severità degli abusi subiti, inclusi danni permanenti.
Parallelamente, durante l’operazione, è stata scoperta un’attività illegale di raccolta di materiali di scarto nell’area di proprietà dell’agricoltore. Si è rivelata una vera e propria discarica abusiva con trenta tonnellate di rifiuti, tra cui auto, resti di veicoli, pezzi di ricambio e componenti di motori. Questi rifiuti, accertato dalle forze dell’ordine, venivano commercializzati illecitamente online. Per questo, oltre alle accuse legate al trattamento dell’operaio, l’agricoltore è stato denunciato anche per la gestione non autorizzata di rifiuti speciali.
L’operazione ha portato all’arresto anche della compagna dell’agricoltore, una donna di 35 anni, che ora si trova agli arresti domiciliari, coinvolta anch’essa nelle accuse relative al trattamento dell’operaio e alla gestione illecita dei rifiuti.