Roberto Salis, cagliaritano emigrato in Lombardia, non è candidato alle elezioni europee, ma sta portando avanti una campagna elettorale instancabile in nome della figlia Ilaria. Quest’ultima, candidata con l’Alleanza Verdi Sinistra, si trova attualmente agli arresti domiciliari in Ungheria, accusata di aver aggredito dei nazifascisti. La vicenda ha scatenato un caso internazionale, con la giovane attivista trattenuta in catene e sottoposta a un processo giudiziario che ha suscitato indignazione e proteste.
A Cagliari, è stato organizzato un happening in supporto della candidatura di Ilaria Salis, con una forte partecipazione della comunità sarda. Sul palco, il gruppo teatrale “Lucido Sottile” ha simbolicamente indossato catene, ricordando le drammatiche immagini di Ilaria durante il processo a Budapest.
Il legame di Ilaria con la Sardegna è profondo. Roberto Salis ha sottolineato: “Mia figlia è molto legata alla Sardegna, viene d’estate soprattutto. Prima che accadesse quello che è accaduto in Ungheria, abbiamo partecipato insieme a un corso di moto endurance e per entrambi è stata un’esperienza fantastica”.
Nicola Fratoianni, deputato dell’Alleanza Verdi Sinistra, ha criticato il governo italiano per il trattamento riservato a Ilaria Salis: “Il garantismo dimostrato dal governo Meloni va a fasi alterne a seconda delle persone, delle circostanze e delle convenienze. A confermarlo è il diverso atteggiamento che ha avuto nel caso di Chicco Forti, l’imprenditore italiano condannato all’ergastolo negli USA e poi estradato, e in quello di Ilaria, che è ancora un’imputata in attesa di giudizio”.
La campagna elettorale di Ilaria Salis è caratterizzata dalla determinazione del padre e dal sostegno di chi crede nei valori della giustizia e dei diritti umani. Roberto Salis continua a viaggiare, organizzare eventi e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla situazione di sua figlia, trasformando una vicenda personale in una battaglia per i diritti umani a livello europeo.