La Sardegna sta vivendo una situazione critica a causa della grave siccità che colpisce particolarmente la Baronia e la bassa Gallura. I comuni di San Teodoro, Budoni, Posada, Torpè e Siniscola sono tra i più colpiti. Per far fronte a questa emergenza, la presidente della Regione, Alessandra Todde, ha istituito un tavolo permanente al termine di un vertice con i sindaci, Enas, l’Autorità di bacino, il Consorzio di Bonifica della Sardegna centrale e il prefetto di Nuoro Giancarlo Dionisi.
Le campagne e gli allevamenti sono i primi a soffrire gli effetti della siccità, ma il rischio di razionamenti si estende anche all’acqua potabile destinata a cittadini e turisti. Questo rappresenta una grave preoccupazione per sindaci e operatori del settore turistico.
I sindaci dei comuni colpiti sono allo stremo. Salvatore Ruiu, sindaco di Posada, ha chiesto l’uso di dissalatori e un aumento della portata della diga del Liscia. “Siamo nel pieno dell’emergenza e abbiamo bisogno di recuperare 9 milioni di metri cubi d’acqua per passare i mesi estivi,” ha dichiarato Ruiu. Il sindaco di Siniscola, Gianluigi Farris, ha evidenziato la necessità di esaurire tutte le soluzioni disponibili prima di arrivare a chiudere l’acqua nelle seconde case.
Le ordinanze comunali restrittive, che vietano l’uso dell’acqua per l’irrigazione dei giardini, dei campi da golf e per il riempimento delle piscine, stanno causando tensioni tra i cittadini e i vacanzieri. “Dobbiamo dare fondo a tutte le soluzioni che abbiamo a disposizione,” ha affermato Farris.
La questione idrica in Sardegna richiede interventi immediati e coordinati per evitare un’estate di emergenze e disagi. La creazione di un tavolo permanente rappresenta un passo significativo verso una gestione più efficace delle risorse idriche dell’isola.