La Regione Sardegna ha confermato per il 2024 lo stesso contributo del 2023 per le postazioni di salvamento a mare: un milione e mezzo di euro. Come lo scorso anno, circa settanta Comuni costieri potranno organizzare il servizio di vigilanza sulle spiagge. Secondo le regole del bando, le postazioni mobili o fisse dovranno essere operative almeno 30 giorni, anche non continuativi, dalle ore 9 alle 19, da giugno a fine settembre. Tuttavia, resta da capire come i Comuni troveranno le risorse per garantire la copertura delle postazioni per il resto della stagione estiva.
La Regione ha stabilito che ogni Comune riceverà una quota fissa di 6.600 euro, in aumento rispetto ai 5.000 euro del 2023. La quota variabile del contributo è stata calcolata in base all’estensione delle spiagge di ciascun Comune. Questo incremento nella quota fissa rappresenta un tentativo di rispondere alle esigenze di sicurezza e di assistenza per i bagnanti lungo le coste sarde, che durante l’estate attraggono numerosi turisti.
Nonostante il sostegno della Regione, molti Comuni si trovano ad affrontare la sfida di garantire la sicurezza sulle loro spiagge per tutta la durata della stagione estiva. Il finanziamento copre solo una parte del periodo estivo, lasciando i Comuni a dover trovare ulteriori risorse per mantenere attive le postazioni di salvamento. Questa situazione pone un serio problema di gestione per le amministrazioni locali, che devono bilanciare la sicurezza dei bagnanti con le risorse finanziarie limitate.
Il servizio di salvamento a mare è fondamentale per garantire la sicurezza dei bagnanti. La presenza di bagnini e postazioni di soccorso può fare la differenza. Questo è particolarmente rilevante in una regione come la Sardegna, che vanta alcune delle spiagge più belle e frequentate d’Italia.