La sanità sarda è sull’orlo del collasso, con l’estate alle porte che rischia di peggiorare ulteriormente una situazione già critica. La denuncia arriva dalla Uil, attraverso i sindacalisti Fabio Sanna, Massimo Marceddu e Aurelia Orecchioni, che hanno scritto una lettera drammatica all’assessore regionale della Sanità e a tutti i lavoratori degli ospedali sardi.
La carenza di personale è un problema cronico che affligge l’intero sistema sanitario regionale. Gli ospedali di Lanusei, Oristano, San Gavino, Tempio e le aree traumatologiche e ortopediche della Asl 7 di Carbonia e Nuoro stanno soffrendo per la mancanza di organico, con conseguente sovraccarico dei reparti già in sofferenza di Sassari e Cagliari. Il personale medico e infermieristico è sottoposto a carichi di lavoro insostenibili, che compromettono la sicurezza delle cure.
Con l’arrivo dei turisti estivi, il sistema sanitario sardo rischia di essere travolto da un vero e proprio caos. La Uil sottolinea come la situazione dell’emergenza/urgenza sia già in grave difficoltà a causa della carenza di medici, infermieri e Oss. Gli ospedali di Cagliari e Sassari, già calibrati sulla popolazione residente, si trovano a dover gestire anche le emergenze provenienti dagli altri territori, amplificando ulteriormente il problema.
Un altro punto critico è rappresentato dalle liste d’attesa, che diventano sempre più lunghe e preoccupanti.
Le soluzioni proposte dalla Uil includono un adeguato finanziamento del sistema sanitario regionale, con una programmazione reale a breve, medio e lungo termine. È necessaria una presa in carico immediata della situazione, con interventi urgenti per la stabilizzazione dei lavoratori precari.
La situazione della sanità in Sardegna è critica, e senza interventi immediati, il rischio di un collasso totale durante l’estate è una realtà concreta.