l sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, critica aspramente la decisione del Ministero dell’Interno di applicare la spending review alle amministrazioni comunali, come previsto dalla legge di bilancio. Secondo Zedda, questa misura non riduce solo i fondi ai Comuni, ma impoverisce i servizi essenziali per i cittadini e danneggia il tessuto economico delle comunità.
Zedda sottolinea che ogni Comune dovrà decidere su quali servizi essenziali operare i tagli. Per il Comune di Cagliari, due milioni in meno significa l’impossibilità di chiudere i bilanci: “Siamo passati da 1.400 dipendenti nel 2011 a poco più di 1.000 oggi, senza contare i pensionamenti del 2024”, evidenzia il sindaco.
L’allarme lanciato dal primo cittadino riguarda anche l’impossibilità per le amministrazioni di utilizzare le risorse europee e i fondi del PNRR, sui quali si basano i criteri della riduzione imposta dall’esecutivo Meloni. Zedda, figura di spicco dei Progressisti, amplia il discorso oltre le appartenenze politiche: “Questa situazione riguarda tutti. È di vitale importanza per l’erogazione dei servizi essenziali ai cittadini e alle cittadine, indipendentemente dal colore politico. Dobbiamo dimostrare al governo che questi tagli non sono assolutamente sostenibili per il sistema dei comuni.”