Alcune taniche, vasi per piante, rami e foglie sporchi, manici e una parte della zip del borsone sono tra i reperti su cui si concentrano le indagini del RIS di Cagliari. Questi oggetti sono stati rinvenuti il 18 luglio durante le ricerche relative alla morte di Francesca Deidda, la 42enne scomparsa il 10 maggio scorso da San Sperate e ritrovata morta in un borsone nelle campagne di San Vito la scorsa settimana.

L’Accusa e gli Esami del DNA

Secondo l’accusa, Francesca sarebbe stata uccisa dal marito Igor Sollai, 43 anni, attualmente in carcere con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Gli specialisti dell’Arma hanno iniziato gli accertamenti questa mattina, alla presenza dell’avvocato Gianfranco Piscitelli, rappresentante del fratello della vittima, Andrea Deidda. “Hanno fatto i tamponi per rilevare il DNA sui tappi delle taniche, sui manici del borsone e su alcuni secchielli che contenevano piante ornamentali,” ha dichiarato il legale, aggiungendo che i risultati saranno disponibili tra qualche giorno.

Scoperte Cruciali

Un elemento di particolare interesse è rappresentato dalle taniche e dalle piante ornamentali, ritrovate prima che il cane molecolare fiutasse il borsone contenente i resti di Francesca. In piena campagna, i carabinieri hanno scoperto dei vasi vuoti. Una volta trovato il borsone, i militari hanno notato che il contenuto di quei vasi era stato posizionato vicino, forse per coprirlo o nasconderlo. Questa scoperta potrebbe rivelarsi cruciale per le indagini.

Ulteriori Accertamenti

Le piante ritrovate presentano codici a barre che permetteranno di risalire al luogo di acquisto, fornendo ulteriori elementi per l’indagine. I carabinieri intendono fare piena luce su questa operazione particolare, esaminando ogni dettaglio per arrivare alla verità sulla tragica morte di Francesca Deidda.