La presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, ha espresso la sua ferma opposizione all’autonomia differenziata, motivando la decisione della Giunta regionale di presentare un ricorso alla Corte Costituzionale contro la legge Calderoli. In un post su Facebook, Todde ha dichiarato che l’autonomia differenziata rappresenta una minaccia per la specialità della Sardegna e per il principio di uguaglianza tra i cittadini italiani.
Ricorso alla Consulta e raccolta firme
La Regione Sardegna non è sola in questa battaglia. Anche la Regione Toscana presenterà un ricorso simile alla Consulta, mentre la raccolta firme per il referendum abrogativo della legge ha già superato il quorum di 500.000 sottoscrizioni, puntando ora a un milione di firme. Todde ha sottolineato con orgoglio che la Sardegna è capofila in questa iniziativa, difendendo i diritti dei cittadini meno favoriti e opponendosi a una legge che, secondo lei, favorisce le regioni più ricche a scapito di quelle più povere.
Critiche alla legge Calderoli
Todde ha criticato duramente la legge Calderoli, sostenendo che le regioni del nord Italia sono state infrastrutturate negli ultimi decenni con il contributo di tutti i cittadini italiani, diventando ricche grazie anche ai fondi statali. Ora, sostiene la governatrice, basarsi sulla “spesa storica” per consentire a queste regioni di trattenere maggiori risorse è ingiusto. “Stiamo lottando per garantire che ogni sardo e ogni cittadino italiano siano trattati con la stessa dignità e abbiano le stesse opportunità”, ha dichiarato, aggiungendo che è dovere della Sardegna opporsi a scelte politiche che rischiano di indebolire il paese e aumentare le disparità tra i territori.