Un dipendente comunale, geometra in servizio presso il Comune, è stato rinviato a giudizio con l’accusa di aver intascato oltre 7 mila euro tra il 3 settembre 2019 e il 6 dicembre 2022. L’uomo, accusato di frode e falsificazione di documenti, avrebbe ricevuto questi importi “a titolo di pagamento degli oneri edilizi e di compenso professionale”, senza svolgere alcuna attività effettiva. La vicenda è emersa solo di recente, quando alcune firme e codici non corrispondenti hanno fatto scattare i sospetti.
Il caso è stato segnalato da un cittadino, e dopo un’indagine interna, si è scoperto che l’impiegato aveva esibito documenti falsi nell’ambito di una pratica edilizia SUAPE (Sportello Unico per le Attività Produttive e per l’Edilizia), legata alla realizzazione di un nuovo fabbricato e un incremento volumetrico. Le verifiche hanno portato alla scoperta di firme falsificate e fondi mancanti nei conti pubblici.
Il Comune si è costituito parte civile, con l’obiettivo di tutelare i dipendenti onesti e di evitare eventuali ripercussioni sull’amministrazione in caso di condanna. Il processo inizierà il 1° ottobre e il tribunale di Cagliari ha già fissato l’udienza preliminare. Il geometra è accusato di violazione degli articoli 482 e 476 del codice penale per “atto falso” e dell’articolo 640 per frode, essendosi procurato un profitto ingiusto.
Un ulteriore aspetto della vicenda riguarda un possibile conflitto di interessi. L’imputato sarebbe imparentato con un membro di minoranza del consiglio comunale, il che potrebbe complicare ulteriormente la situazione, dato che questo parente avrebbe accesso agli atti dell’inchiesta.