La Coldiretti Sardegna celebra con grande entusiasmo la notizia proveniente da Bruxelles: la fine delle restrizioni legate alla peste suina africana. Un successo che, come sottolinea l’associazione, premia il coraggio e l’impegno degli allevatori sardi, i veri protagonisti di una battaglia durata oltre un decennio. «Sono stati anni di sacrifici eroici per chi ha continuato a lavorare nel rispetto della regolarità e della legalità, collaborando con le istituzioni per eliminare definitivamente il virus dalla nostra isola», afferma Coldiretti in una nota.
L’associazione ricorda che questo traguardo non è frutto dell’azione di una sola amministrazione, ma di un lungo processo che ha visto coinvolti diversi governi regionali. Dai primi passi con il commissario nominato durante la Giunta Cappellacci, con l’allora assessora Simona de Francisci, passando per l’Unità di Progetto istituita dalla Giunta Pigliaru, guidata dall’assessore Luigi Arru, fino al lavoro dell’Izs sotto la guida di Giovanni Filippini durante la Giunta Solinas. Ogni amministrazione ha contribuito a mantenere una linea dura contro il brado illegale e a portare avanti le misure sanitarie necessarie.
Nonostante i tanti attori coinvolti, i veri meriti vanno agli allevatori che, nonostante 13 anni di restrizioni e difficoltà economiche, hanno rispettato tutte le norme di sicurezza e continuato a lavorare con grande dedizione. «Sono eroi veri», afferma Coldiretti, «perché, se è stato relativamente facile chiudere l’isola, non lo è stato per chi vive di allevamento suino continuare a lavorare con le limitazioni imposte dal mercato».
Con la fine delle restrizioni, si aprono finalmente nuove prospettive per il settore suinicolo sardo, che potrà espandersi verso nuovi mercati, segnando una nuova era per l’agricoltura e l’allevamento dell’isola.