Nei prossimi giorni, i poligoni e il mare della Sardegna saranno al centro dell’esercitazione Mare Aperto 24, la grande simulazione militare organizzata dalla Marina Militare nella sua versione autunnale. Navi, aerei e mezzi anfibi della Nato si muoveranno nelle aree interdette di Teulada, Quirra e Capo Frasca, coinvolgendo forze armate di diverse nazioni.
Le ordinanze che stabiliranno le aree di sgombero e i divieti di accesso non sono ancora state ufficializzate, ma l’impatto sulle aree interessate sarà significativo. Massimiliano Molinas, capitano di vascello e rappresentante delle forze armate, ha difeso l’importanza di queste operazioni durante la riunione del Comitato misto paritetico sulle servitù militari. Molinas ha sottolineato che, oltre agli scopi militari, le esercitazioni portano benefici concreti alla Sardegna. Durante l’ultima esercitazione, sono stati individuati e bonificati circa venti ordigni della Seconda Guerra Mondiale, operazioni che sarebbero state impossibili senza le restrizioni imposte per garantire la sicurezza.
Tuttavia, Alessio Alias, rappresentante della Regione Sardegna, ha espresso perplessità riguardo al fatto che il Comipa si concentri solo sull’uso dei poligoni terrestri, senza alcun controllo sulle aree di mare interdette. Alias ha evidenziato che, nel corso degli anni, queste aree hanno incluso specchi d’acqua non direttamente legati ai poligoni, come quelli di Costa Rei, nel Golfo degli Angeli e di fronte a Santa Margherita di Pula.
Molinas ha risposto a queste critiche ribadendo che la sicurezza dell’isola dipende anche da queste restrizioni, che consentono operazioni come la bonifica degli ordigni.