Trapianti: primo prelievo multiorgano da donatore a cuore fermo in Sardegna

Eseguita a Sassari una complessa procedura innovativa, Sardegna diventa punto di riferimento per i trapianti a livello nazionale.

Il primo prelievo multiorgano da donatore a cuore fermo in Sardegna è stato effettuato l’11 ottobre 2024 all‘Ospedale SS. Annunziata di Sassari, segnando un traguardo storico per il settore sanitario regionale. Durante la procedura, sono stati prelevati il fegato e i reni, destinati a pazienti in attesa a Roma e Padova, consolidando il ruolo della Sardegna all’interno del Programma nazionale di donazione a cuore fermo promosso dal Centro Nazionale Trapianti (CNT).

L’Assessore Regionale alla Sanità, Armando Bartolazzi, ha espresso soddisfazione per il successo dell’operazione, sottolineando come la Sardegna stia diventando un punto di riferimento nazionale nel campo dei trapianti grazie all’adozione di tecniche innovative. La donazione a cuore fermo (DCD, Donor after Circulatory Death) amplia significativamente il numero di potenziali donatori, contribuendo a ridurre i tempi di attesa per i trapianti, sia a livello regionale che nazionale.

Il programma di donazione a cuore fermo, introdotto in Sardegna grazie alla Delibera Assessoriale del 7 agosto 2024, prevede la possibilità di effettuare prelievi di organi da donatori deceduti per arresto cardiocircolatorio, differenziandosi dal tradizionale programma basato sulla morte cerebrale (DBD, Donor after Brain Death). Nel caso dei donatori a cuore fermo, la morte viene certificata con criteri cardiologici, dopo 20 minuti di arresto cardiaco registrato tramite elettrocardiogramma. Questa procedura richiede una tempistica estremamente rigorosa per prevenire i danni agli organi causati dall’ischemia, il che implica un’elevata competenza tecnica e una perfetta sinergia tra diverse équipe mediche.

Il Dott. Lorenzo D’Antonio, Coordinatore Regionale Trapianti, ha evidenziato come questa innovazione porterà a un aumento della disponibilità di organi, con particolare riferimento a fegato e reni, riducendo i tempi di attesa per i pazienti sardi affetti da insufficienza d’organo. La procedura a Sassari ha rappresentato un notevole sforzo di collaborazione tra diverse strutture e specialità, tutte coordinate dal Centro Regionale Trapianti e dalla Centrale Operativa Regionale.

Oltre all’importanza tecnica, la donazione ha un profondo significato umano. Il direttore generale dell’AOU di Sassari, Antonio Lorenzo Spano, ha voluto esprimere un sentito ringraziamento al donatore e alla sua famiglia, che hanno permesso la realizzazione di questo atto di solidarietà, fondamentale per salvare la vita di altri pazienti in lista d’attesa.

L’intervento è stato reso possibile grazie alla partecipazione di numerosi specialisti, tra cui la Dott.ssa Paola Murgia e il Dott. Leonardo Bianciardi, rispettivamente Coordinatrice Locale e Direttore della Terapia Intensiva dell’AOU di Sassari, insieme al team di cardiochirurghi, perfusionisti, anestesisti e altri professionisti del settore medico, che hanno contribuito al successo dell’operazione.

 

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