Mario Carboni, presidente dell’associazione Chenàbura-Sardos pro Israele, ha denunciato di aver ricevuto pesanti minacce di morte, inclusa la frase «morire nei forni», pervenute via mail e contenenti insulti e ritorsioni intimidatorie. L’associazione, impegnata nella promozione della cultura ebraica e nella riscoperta delle radici ebraiche in Sardegna, è stata oggetto di atti intimidatori anche la scorsa settimana, quando la sede di Castello è stata imbrattata con scritte antisioniste.
Chenàbura ha diffuso una nota in cui esprime forte preoccupazione per l’episodio, sottolineando come simili minacce evocano «un periodo storico tragico e pensato ormai universalmente condannato». L’associazione denuncia un clima intimidatorio e antisemita, alimentato da intolleranza e violenza. L’associazione è un punto di riferimento per la cultura giudaico-cristiana in Sardegna e per chiunque voglia approfondire la cultura ebraica.
Carboni ha criticato chi cerca di trasportare il conflitto in Medio Oriente in Sardegna, sottolineando come le minacce alla sua associazione rappresentino una caccia indiscriminata contro chi è percepito come diverso. «Questo non è degno di una democrazia e di una città multiculturale come Cagliari», ha affermato Carboni, ribadendo che l’associazione non si lascerà intimidire. Il caso è stato prontamente segnalato alle forze dell’ordine con una denuncia presentata in Questura.