Gabriella Addari, 50 anni e originaria di Simaxis, è stata condannata a due anni e otto mesi di reclusione per esercizio abusivo della professione di avvocato e appropriazione indebita. La sentenza, emessa ieri, prevede inoltre una multa di 20.000 euro e un risarcimento alle parti civili coinvolte (rispettivamente 5.000, 3.000 e 1.000 euro, oltre alle spese legali e la pubblicazione della sentenza sull’Unione Sarda).
La vicenda e le accuse
Secondo le accuse formulate dai pm Andrea Chelo e Daniela Muntoni, Addari avrebbe esercitato la professione senza titolo, attirando clienti in cerca di assistenza legale in cause civili. Una delle vittime, rappresentata dall’avvocato Giovanni Cau, ha sostenuto di aver versato alla finta avvocata oltre 10.000 euro per un risarcimento legato a un intervento chirurgico, senza però ottenere alcun risultato. La condanna ha riguardato anche la presunta richiesta di 8.000 euro al medico legale, finalizzata a “silenziare” una delle parti coinvolte.
La difesa e il ricorso in appello
La difesa, rappresentata da Massimiliano Ravenna, ha sostenuto che Addari non avrebbe esercitato il ruolo di avvocato in modo diretto e che non si trattava di appropriazione indebita, dato che le somme erano state ricevute in modo trasparente. Tuttavia, la giudice Cristiana Argiolas ha accolto la tesi accusatoria, emettendo la condanna. La difesa ha già annunciato l’intenzione di fare ricorso in Appello.