In Sardegna, il 16% delle famiglie vive sotto la soglia di povertà. Secondo il IX Rapporto su povertà ed esclusione sociale in Sardegna 2024, presentato oggi a Cagliari, la situazione economica nell’isola si sta deteriorando ulteriormente. A causa di difficoltà crescenti, circa 118.000 nuclei familiari sono costretti a rivolgersi alla Caritas per ottenere cibo e beni essenziali, segnale di una sofferenza economica che condiziona profondamente la loro vita quotidiana. La Sardegna si posiziona come settima regione più povera d’Italia, e la crescita del numero di famiglie in condizioni di indigenza ne è una conferma preoccupante.
I dati del rapporto indicano che nel 2023 la povertà assoluta ha coinvolto 9.000 famiglie in più rispetto all’anno precedente, quando si contavano già 109.000 nuclei in difficoltà. Questa tendenza rispecchia un aumento del tasso di povertà assoluta anche a livello nazionale, che nel 2023 ha raggiunto l’8,4% delle famiglie italiane, in crescita dall’8,3% del 2022. La condizione di povertà assoluta, che in Sardegna si traduce in un reddito inferiore a 1.470 euro per una famiglia media di tre persone, aumenta leggermente nei grandi centri come Cagliari e Sassari, dove il costo della vita incide maggiormente sul bilancio familiare.
Il rapporto Caritas fotografa una realtà ancora più desolante: nel 2023, i 35 centri Caritas distribuiti in altrettanti comuni della Sardegna hanno accolto 10.919 persone, un incremento del 14,3% rispetto alle 9.553 assistite nel 2022. Il numero di richieste di supporto ha raggiunto complessivamente le 58.818, rispetto alle 47.297 domande dell’anno precedente. Il dato dimostra non solo l’aumento delle persone che si trovano in difficoltà, ma anche la maggiore pressione sulle strutture di sostegno sociale, evidenziando un bisogno diffuso e crescente.
La Caritas rappresenta un punto di riferimento essenziale per le persone in stato di necessità, eppure la mole di richieste continua a salire, superando perfino il livello di emergenza vissuto durante la pandemia, quando i centri avevano registrato 10.125 accessi. La situazione attuale suggerisce quindi un allarme sociale, non più circoscritto ai periodi di emergenza sanitaria, ma che si è stabilizzato su livelli preoccupanti e mostra un quadro di impoverimento diffuso nell’isola.
Questi dati impongono una riflessione sulle politiche economiche e sociali in Sardegna, dove i programmi di sostegno e inclusione sembrano faticare a rispondere all’aumento delle disuguaglianze. Le famiglie in difficoltà sono sempre più numerose, e l’aiuto della Caritas si rivela vitale per una larga fetta della popolazione che lotta per mantenere uno standard di vita dignitoso. La sfida, ora, è definire interventi mirati a garantire un futuro meno incerto per chi vive in condizioni precarie, ripristinando le basi di un welfare capace di rispondere al drammatico incremento della povertà.