La Sanità Privata in Sardegna non è soggetta a limitazioni di spesa nazionali. L’assessorato regionale alla Sanità ha chiarito che la recente sentenza della Corte Costituzionale n. 141/2024 consente alla Sardegna di superare i tetti di spesa imposti a livello nazionale. Questa autonomia è legata alla condizione che la Regione mantenga l’equilibrio di bilancio. Dal 2006, infatti, la Sardegna finanzia autonomamente la propria sanità, differenziandosi dal resto d’Italia.
Con l’entrata in vigore della Finanziaria 2025, il tetto di spesa per le prestazioni sanitarie potrà essere modulato in base alle reali necessità rilevate nell’isola, includendo anche il settore privato accreditato. Questo nuovo margine di flessibilità permette una gestione più efficiente delle risorse sanitarie locali, garantendo un’adeguata risposta al fabbisogno della popolazione.
Fondi 2024: impatto immediato sulla programmazione sanitaria
Per il 2024, sono già stati stanziati fondi destinati a ridurre le liste d’attesa. Le risorse verranno contabilizzate dalle strutture sanitarie entro la fine dell’anno, consentendo di avviare una programmazione sia ordinaria che straordinaria. Questa strategia mira a migliorare sin da subito la capacità operativa delle strutture, garantendo continuità nell’erogazione dei servizi anche nei mesi futuri.
Nel caso in cui una parte dei fondi non venga utilizzata entro il 2024, queste risorse torneranno nel bilancio regionale e saranno nuovamente disponibili nel 2025 per le stesse finalità. Questo meccanismo garantisce una gestione ottimale dei finanziamenti, evitando sprechi e rafforzando l’impatto positivo sulla riduzione delle liste d’attesa.
Un modello unico grazie all’autonomia regionale
La Sardegna rappresenta un caso unico nel panorama sanitario italiano. Grazie alla sua autonomia finanziaria e alla possibilità di superare i limiti di spesa nazionali, la Regione ha un margine di manovra più ampio per rispondere alle esigenze sanitarie locali. Questo modello, consolidato dalla sentenza costituzionale, permette alla Sardegna di modulare le proprie risorse in base al fabbisogno, garantendo coperture adeguate sia nel settore pubblico che in quello privato accreditato.