La provincia di Cagliari conquista il terzo posto nazionale per la qualità dei servizi pubblici, secondo quanto emerge dalla 58esima edizione del rapporto Censis sulla situazione sociale in Italia, diffuso oggi.
Nella sezione dedicata a “La qualità dei servizi pubblici nelle province italiane”, il capoluogo sardo e la sua città metropolitana ottengono 113,8 punti nell’indice Agenda 2030 elaborato dal Censis, che valuta parametri come contrasto alla povertà, salute, istruzione, mobilità, servizi idrici, parità di genere e giustizia. Solo Firenze (116,9 punti) e Bologna (114,3 punti) si classificano sopra Cagliari, che si conferma eccellenza nella gestione amministrativa e nell’offerta di servizi.
Secondo il rapporto, il rinnovamento della qualità dei servizi pubblici passa attraverso una valutazione efficace, in grado di orientare decisioni politiche mirate. Il risultato ottenuto da Cagliari evidenzia la capacità di perseguire obiettivi di sviluppo sostenibile e di inclusione sociale, segnando un esempio per le altre province italiane.
Lo spopolamento resta una sfida
Il rapporto Censis dedica ampio spazio al fenomeno dello spopolamento, una criticità che colpisce in particolare il Mezzogiorno e la Sardegna. Attualmente, nelle aree interne del Paese vivono 13,3 milioni di persone, circa 800.000 in meno rispetto al 2014, con una riduzione del 5% in un decennio, superiore alla media nazionale del -2,2%.
Le proiezioni demografiche per i prossimi vent’anni sono allarmanti: si stima che la popolazione delle aree interne subirà un calo del 9% entro il 2044, scendendo a 12,2 milioni di abitanti. Il fenomeno rappresenta una delle maggiori sfide per la coesione territoriale, spingendo la Strategia nazionale aree interne (Snai) a coinvolgere, nella programmazione 2021-2027, 1.904 comuni per un totale di 4,6 milioni di abitanti.