Nuoro in stato di calamità naturale: siccità e razionamento idrico colpiscono 17 comuni

Il commissario comunale Giovanni Pirisi dichiara lo stato di calamità per la grave emergenza idrica. In arrivo razionamenti dal 27 gennaio, con pesanti disagi per scuole, servizi pubblici e famiglie

La siccità persistente che sta colpendo la provincia di Nuoro ha spinto il commissario comunale Giovanni Pirisi a proclamare lo stato di calamità naturale. La decisione segue l’annuncio di Abbanoa, il gestore unico del servizio idrico in Sardegna, che dal 27 gennaio attiverà un piano di razionamento dell’acqua per Nuoro e altri 16 comuni della provincia.

Le misure di razionamento

Il piano di razionamento prevede:

  • Chiusure a giorni alternati del sistema idrico, che coinvolgeranno sia le abitazioni private che le strutture pubbliche.
  • Significativi disagi per la popolazione, con possibili difficoltà nella gestione quotidiana e nell’accesso ai servizi essenziali.

Gravi ripercussioni per scuole e servizi pubblici

Il commissario Pirisi ha sottolineato l’impatto critico che il piano avrà su scuole, edifici pubblici e attività commerciali:

  • Rischio di chiusura delle scuole: Le interruzioni idriche potrebbero impedire lo svolgimento regolare delle attività scolastiche, creando enormi disagi per studenti e famiglie.
  • Blocco di servizi pubblici e privati: La mancanza d’acqua potrebbe causare la chiusura temporanea di uffici pubblici, negozi e altri esercizi commerciali.

“Questo piano di razionamento rischia di paralizzare la vita quotidiana della nostra comunità,” ha dichiarato Pirisi.

L’origine della crisi

La siccità è il risultato di precipitazioni insufficienti negli ultimi mesi, che hanno ridotto drasticamente le riserve idriche negli invasi della Sardegna. La situazione si è aggravata a Nuoro e nei comuni limitrofi, rendendo inevitabile l’adozione di misure drastiche per preservare le risorse rimanenti.

Appelli e interventi richiesti

Il commissario Pirisi e le autorità locali stanno chiedendo:

  • Interventi immediati da parte della Regione e del Governo, con risorse straordinarie per affrontare l’emergenza.
  • Misure strutturali a lungo termine, come il potenziamento degli invasi e l’efficientamento della rete idrica, per evitare il ripetersi di simili situazioni in futuro.
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