Questa mattina, mercoledì 22 gennaio, è stato inaugurato il ponte sul rio Mannu, l’ultimo tassello della strada statale 729 Sassari-Olbia, rendendo finalmente percorribili tutti gli 80 chilometri di uno dei collegamenti più attesi in Sardegna. La cerimonia ha avuto un forte valore simbolico, segnando anche l’inaugurazione dell’intera infrastruttura dopo 13 anni dalla posa della prima pietra.
Al taglio del nastro erano presenti il sottosegretario di Stato Alessandro Morelli, l’amministratore delegato e direttore generale di Anas, Aldo Isi, e l’assessore regionale ai Lavori pubblici Antonio Piu. Tra i partecipanti anche i sindaci di Oschiri e Berchidda, Roberto Carta e Andrea Nieddu, i cui territori sono stati interessati dai cantieri del lotto 4. La realizzazione dei lavori è stata affidata alla Pellegrini srl, un’impresa sarda che ha portato a termine l’appalto gestito da Anas.
Un’opera strategica per la Sardegna
La Sassari-Olbia, lunga 80 chilometri e finanziata con 930 milioni di euro provenienti da diverse delibere del Cipe e fondi regionali, è oggi la principale arteria che collega l’est e l’ovest della Sardegna. Unisce due porti e due aeroporti, migliorando notevolmente la mobilità sull’isola.
Nel tracciato sono stati realizzati 50 tra ponti e viadotti, 21 cavalcavia, 4 cavalcaferrovia e una galleria artificiale ecodotto, progettata per consentire l’attraversamento sicuro della fauna selvatica. I lavori, rallentati nel corso degli anni da lungaggini burocratiche, intoppi tecnici e proteste delle amministrazioni locali, rappresentano oggi un traguardo importante per il territorio sardo.
Un collegamento moderno e sicuro
La Sassari-Olbia non è solo un’infrastruttura cruciale per la viabilità, ma anche un’opera che migliora la sicurezza stradale e il collegamento tra due aree chiave dell’isola. La nuova strada, infatti, è dotata di quattro corsie e moderni standard di costruzione, rendendo più agevoli e sicuri i viaggi.
Durante la cerimonia, l’assessore Antonio Piu ha sottolineato l’importanza strategica dell’opera per lo sviluppo economico e turistico della Sardegna, dichiarando: «Questa strada non è solo un collegamento fisico, ma un’opportunità per l’intera isola di crescere e guardare al futuro con maggiore competitività».