Un errore chirurgico grave ha messo a rischio la vita di una 50enne di Villasor, operata all’ospedale Nostra Signora di Bonaria di San Gavino Monreale. La donna, sottoposta all’asportazione dell’utero due anni fa, ha subito una lesione agli ureteri, che erano stati tagliati e sigillati per sbaglio. Il danno, scoperto solo diverse ore dopo l’operazione, ha causato dolori insopportabili e il mancato deflusso dell’urina, nonostante la somministrazione di liquidi e il cambio ripetuto del catetere.
A salvare la paziente sono stati un’ostetrica e un urologo, che nella notte hanno riconosciuto la gravità della situazione e richiesto immediatamente una TAC d’urgenza. L’esame ha confermato la diagnosi, consentendo un intervento tempestivo per risolvere il problema.
La vicenda ha portato al riconoscimento di un’invalidità del 12% per la donna, che ha ottenuto un risarcimento di 40mila euro dalla Asl, oltre a 6mila euro per le spese legali. Tuttavia, nonostante l’accordo raggiunto, la somma non è stata ancora accreditata. La paziente, assistita dall’avvocato Brunello Acquas, ha denunciato l’accaduto e richiesto giustizia per l’errore medico subito.
Secondo il medico legale di parte, si è trattato di “un errore macroscopico”, che ha reso necessario un intervento di emergenza per scongiurare conseguenze ancora più gravi.