I sardi si distinguono per essere meno sedentari rispetto alle altre regioni del Sud Italia, con una crescente attenzione alla salute e alla pratica sportiva. Secondo gli ultimi dati Istat, nel 2023 la Sardegna ha registrato un significativo miglioramento negli indicatori di benessere fisico, con una percentuale di popolazione normopeso superiore alla media nazionale e un calo costante del tasso di sovrappeso.
Nel dettaglio, il 55,4% degli adulti sardi è normopeso, un dato superiore alla media italiana del 50,2% e addirittura otto punti sopra le altre regioni del Mezzogiorno. Anche il sovrappeso è in calo: nel 2023 solo il 31% della popolazione adulta risultava in eccesso di peso, contro il 37% del Sud Italia. Il dato è in costante diminuzione, con quasi tre punti percentuali in meno dal 2021 al 2023. La percentuale di adulti obesi rimane stabile al 10,1%, inferiore alla media nazionale dell’11,8% e a quella del Mezzogiorno (13,2%).
Un altro indicatore positivo è la pratica sportiva. Il 29,7% dei sardi pratica sport con continuità, un dato superiore di 1,5 punti alla media nazionale e ben otto punti sopra quella delle altre regioni meridionali. Complessivamente, quasi il 64% della popolazione conduce uno stile di vita attivo, tra sport regolare e attività fisica saltuaria. Anche la sedentarietà è in calo: nel 2023 il 35,9% dei sardi non ha praticato alcuno sport né attività fisica, una percentuale inferiore rispetto al resto del Sud Italia, dove si registrano valori ben più alti, come il 53,1% della Campania o il 52,7% della Sicilia.
Sul fronte delle cattive abitudini, invece, emergono alcuni segnali di allarme. Il numero di fumatori è in crescita negli ultimi tre anni, pur restando sotto la media nazionale. Per quanto riguarda il consumo di alcol, se da un lato i sardi risultano essere bevitori moderati, dall’altro si registra un forte aumento del binge drinking, ovvero il consumo di grandi quantità di alcol in breve tempo (fino a 6 dosi in una sola occasione).
Nel complesso, la Sardegna mostra indicatori di salute migliori rispetto al resto del Mezzogiorno, ma i dati evidenziano la necessità di monitorare il fenomeno del binge drinking e il consumo di tabacco per evitare futuri impatti negativi sulla salute della popolazione.