Si è aperto oggi, davanti alla Corte d’Assise di Cagliari, il processo per il femminicidio di Francesca Deidda, la 42enne di San Sperate uccisa il 10 maggio nella sua abitazione con almeno 11 colpi di martello alla testa. L’imputato Igor Sollai, di un anno più grande della vittima, aveva inizialmente dichiarato che la moglie si fosse allontanata volontariamente, ma dopo mesi di indagini ha confessato il delitto. Il corpo della donna è stato ritrovato il 18 luglio, nascosto in un borsone abbandonato nelle campagne tra Sinnai e San Vito, nel Cagliaritano.
Durante l’udienza, la Corte, presieduta dalla giudice Lucia Perra con il collega Roberto Cau a latere, ha accolto il fascicolo d’accusa presentato dal pubblico ministero Marco Cocco, con il consenso degli avvocati difensori di Sollai, Carlo Demurtas e Laura Pirarba. La prossima udienza, fissata per il 7 maggio, sarà dedicata direttamente alla discussione con la requisitoria del PM.
Si sono costituiti parte civile i familiari della vittima: il fratello Andrea Deidda, assistito dall’avvocato Gianfranco Piscitelli, e le zie materne, rappresentate dai legali Elisabetta Magrini, Roberto Pusceddu e Pamela Piras. In aula era presente anche Igor Sollai, scortato da numerosi agenti della polizia penitenziaria, rimasto in silenzio per tutta l’udienza all’interno della gabbia degli imputati.
L’uomo rischia ora l’ergastolo, in attesa del verdetto della Corte.