La Corte dei Conti della Sardegna ha attestato la regolarità delle spese elettorali del Movimento 5 Stelle e del comitato elettorale di Alessandra Todde, confermando la corretta rendicontazione per le elezioni regionali del 24 febbraio 2024. Il pronunciamento ha suscitato reazioni contrastanti nel dibattito politico, con il Movimento 5 Stelle che lo considera un’ulteriore prova della trasparenza del proprio operato, mentre Fratelli d’Italia ribadisce le irregolarità evidenziate dal Collegio regionale di garanzia elettorale.
Il deputato del M5S Alfonso Colucci ha dichiarato che il referto della Corte dei Conti è la conferma dell’assoluta legittimità e trasparenza della gestione economica della campagna elettorale, ribadendo che il provvedimento del Collegio regionale è infondato. Colucci ha inoltre difeso la presidente Alessandra Todde, sottolineando che non si è mai fatta distogliere dal suo impegno istituzionale, nonostante le polemiche.
Di segno opposto la reazione di Fratelli d’Italia, con il deputato e coordinatore regionale Francesco Mura che accusa il M5S di confondere il verdetto della Corte dei Conti con il nodo della decadenza della presidente Todde. Mura ha evidenziato che restano aperte le criticità già segnalate dal Collegio regionale di garanzia elettorale, tra cui l’assenza di un mandatario, la mancata apertura di un conto corrente dedicato e altre anomalie amministrative.
Secondo il deputato di FdI, il M5S tenta di trasformare la vicenda in un attacco politico del centrodestra, dimenticando che il pronunciamento iniziale non proviene da un partito, ma da un organo istituzionale terzo. Mura ha inoltre criticato l’omissione del nome di Giuseppe Conte nella composizione del comitato elettorale di Todde, definendolo un “lapsus curioso”.
La questione non è ancora chiusa: il ricorso presentato alla magistratura verrà esaminato nelle prossime settimane, mentre il Consiglio regionale deve ancora approvare il bilancio, con il rischio che l’esercizio provvisorio si prolunghi fino ad aprile.