Una denuncia che non lascia spazio a interpretazioni: il carcere di Bancali, a Sassari, versa in condizioni di degrado e sovraffollamento. Lo ha rivelato la garante dei detenuti, Irene Testa, dopo un sopralluogo nella struttura.
Testa ha descritto una situazione drammatica: 55 detenuti stipati in 16 celle, spesso in quattro per stanza, con pareti scrostate, umidità diffusa e scarsità di arredi per riporre i propri effetti personali. In alcuni casi, i detenuti sono costretti a costruire mobiletti di cartone per evitare di tenere i vestiti a terra. Mancano termosifoni e porte nei bagni, privando i reclusi di privacy e dignità.
Le criticità riguardano anche la gestione dei detenuti con problemi psichiatrici, spesso abbandonati a loro stessi, con alcuni che urlano o gettano acqua e cibo nei corridoi. Tra i casi più gravi segnalati, quello di un ventenne che non si nutre dal 14 febbraio, con una perdita di peso di oltre 15 chili.
La reazione del pubblico: insulti e ironia sui social
Dopo aver pubblicato la sua denuncia, Testa ha ricevuto commenti ostili e cinici sui social. Alcuni utenti hanno ironizzato sulla condizione del giovane detenuto in sciopero della fame, con frasi come: «Meglio, tra poco c’è la prova costume». Altri hanno attaccato direttamente la garante: «Chiudetela dentro» o «Se le piace tanto, se ne prenda uno a casa sua».
Questi commenti, sottolinea Testa, rappresentano un attacco diretto ai principi sanciti dall’articolo 27 della Costituzione, secondo cui le pene devono tendere alla rieducazione del condannato e non essere contrarie al senso di umanità.