Tensione alle stelle all’interno dell’Arnas Brotzu di Cagliari, il principale polo sanitario della Sardegna, travolto da una nuova e delicata vicenda giudiziaria. La direttrice generale Agnese Foddis ha depositato questa mattina un esposto in procura contro 19 dipendenti, tra cui medici, infermieri e operatori socio-sanitari, tutti assenti per malattia nello stesso periodo. Le assenze si concentrano nel reparto di Chirurgia toracica, attualmente al centro di una crisi gestionale senza precedenti.
Secondo la direzione, la simultaneità delle assenze solleva forti sospetti, tanto da ipotizzare comportamenti coordinati che avrebbero avuto effetti diretti sull’operatività del reparto. Il risultato è stato l’annullamento di almeno due sedute operatorie già programmate e il rischio di paralisi dell’attività chirurgica e dell’assistenza ai pazienti ricoverati.
Un ospedale sotto pressione
Il caso si inserisce in un contesto già fortemente compromesso: le recenti ristrutturazioni delle sale operatorie dell’ospedale oncologico Businco e il contestato trasferimento dei reparti al San Michele hanno generato malumori e tensioni tra personale e direzione. Proprio questo clima esasperato sarebbe, secondo la denuncia, il terreno su cui si innestano le assenze sospette.
Ma la reazione del personale non si è fatta attendere. L’intersindacale della dirigenza medica e sanitaria ha diffuso una nota in cui respingere con forza le accuse, definendole “non corrispondenti alla realtà” e “lesive dell’immagine e della professionalità” degli operatori coinvolti. I sindacati sottolineano come l’assenza per malattia sia un diritto garantito e richiamano la direzione aziendale a evitare generalizzazioni che minano il clima lavorativo in un contesto già delicato.
I pazienti al centro del caos
In tutto questo, a farne le spese sono i pazienti, che rischiano di restare coinvolti in un “gioco al massacro” tra gestione e personale sanitario, con conseguenze dirette sull’assistenza e sui tempi di cura. La situazione nel reparto di Chirurgia toracica viene descritta come vicina al collasso, con turni scoperti, attività interrotte e un clima di sfiducia reciproca.
L’esposto in procura apre ora un possibile fronte giudiziario, mentre si attende l’eventuale apertura di un’indagine per chiarire la natura delle assenze e la sussistenza o meno di eventuali illeciti. La direzione resta ferma sulle proprie posizioni, sottolineando la necessità di tutelare la continuità dei servizi e garantire l’assistenza ai malati.