Spiaggiamento massiccio di meduse lungo il litorale del Poetto a Cagliari, dove ieri mattina centinaia di esemplari sono stati rinvenuti distesi sull’arenile. Secondo gli esperti, si tratta di una specie poco urticante, ma resta fondamentale evitare il contatto diretto, anche con gli esemplari apparentemente inerti.
Il fenomeno, che visivamente ha colpito bagnanti e residenti, non rappresenta una sorpresa per la comunità scientifica. Il professor Antonio Pusceddu, docente di Biologia marina all’Università di Cagliari, ha spiegato che eventi del genere si verificano da almeno vent’anni con una certa regolarità.
Tre le principali cause individuate: la riduzione dei predatori naturali delle meduse, la diminuzione dei competitori alimentari e l’impatto del cambiamento climatico. «Il riscaldamento della superficie del mare ha favorito la proliferazione delle meduse», sottolinea Pusceddu, aggiungendo che a giocare un ruolo decisivo è l’attività di pesca intensiva, che sottrae al mare gran parte dei suoi predatori naturali.
Tra questi spiccano le tartarughe marine, oggi in via di protezione, e il pesce luna, un grande predatore che si nutre anche di meduse. L’alterazione degli equilibri marini, prosegue il biologo, ha permesso a questi organismi planctonici di espandersi e prosperare, grazie anche alla maggiore disponibilità di cibo nei nostri mari.
Le meduse, essendo organismi trasportati dalle correnti, sono spesso spinte verso la costa quando le condizioni meteo-marine cambiano rapidamente. In questi casi, come accaduto al Poetto, è possibile osservare interi banchi finire spiaggiati.
Gli esperti invitano alla prudenza, soprattutto nei periodi di alta presenza in mare, e ribadiscono che il contatto con le meduse, anche quelle poco urticanti, può provocare fastidi cutanei, specie nei soggetti più sensibili.