Il Consiglio regionale della Sardegna ha approvato una proposta di legge che differisce la data delle elezioni per gli organi provinciali, spostandole in autunno, rispetto alla scadenza originaria fissata per giugno. Il provvedimento è stato presentato dal consigliere regionale Salvatore Corrias (Partito Democratico), che ha spiegato l’obiettivo di consentire alle popolazioni interessate di esercitare il loro diritto democratico di decidere se distaccarsi da una provincia per unirsi a un’altra.
Secondo Corrias, il rinvio delle elezioni è necessario per acquisire la volontà delle popolazioni coinvolte, in un contesto che non è stato affrontato nei passati provvedimenti, nonostante la legge lo prevedesse. Con l’approvazione della legge, infatti, il termine delle elezioni provinciali è rinviato, e ne consegue la proroga del mandato degli attuali commissari. Corrias ha poi voluto chiarire che l’iniziativa non si limita a una mera proroga delle funzioni dei commissari, sottolineando che l’obiettivo del provvedimento non è il “poltronificio”, ma piuttosto dare ai cittadini la possibilità di esprimersi.
Tuttavia, la proposta ha suscitato una serie di reazioni tra le forze politiche. Stefano Tunis, consigliere di Sardegna 20Venti, ha parlato di una “stagione” che dovrebbe giungere al termine, criticando la proroga dei commissari. Tunis ha espressamente dichiarato che l’attuale norma potrebbe essere l’ultima tollerabile, auspicando che sia l’ultimo atto di procrastinazione per gli enti intermedi, “se questa norma sarà ancora tollerabile dagli enti e dalle istituzioni preposte a vagliarne la legittimità”.
Anche il consigliere di Fratelli d’Italia, Fausto Piga, ha espresso il suo disappunto, sostenendo che il rinvio dei referendum sia una manifestazione dei ritardi accumulati dalla maggioranza. Secondo Piga, infatti, il rinvio è una conferma dei ritardi nel ripristino degli enti intermedi e della responsabilità politica dell’attuale giunta nel non aver affrontato per tempo la questione.
In sintesi, il provvedimento, pur essendo stato approvato con i soli voti della maggioranza, ha diviso le opinioni politiche, con forti critiche da parte delle opposizioni, che accusano la maggioranza di un approccio tardivo e inefficace riguardo al ripristino delle funzioni provinciali.