L’assessore ha anche illustrato la visione del governo regionale per il riordino del Sistema Sanitario Regionale, che si basa su due principali assi: uno strutturale, legato all’utilizzo dei fondi europei e alla progettazione PNRR, e l’altro funzionale, che si ispira alla legge 8 di riforma della Sanità. Il primo asse riguarda l’implementazione del patrimonio edilizio e delle dotazioni medico-strumentali, in particolare per l’attuazione del DM 77 e l’interconnessione digitale. Il secondo asse riguarda invece la creazione di una rete sanitaria territoriale, con il rafforzamento delle Case di Comunità e degli Ospedali di Comunità.
Una delle sfide principali, secondo Bartolazzi, è quella di ridurre la polarizzazione sanitaria verso le grandi città come Sassari e Cagliari, puntando a potenziare le eccellenze anche negli ospedali periferici. Questo, ha spiegato l’assessore, contribuirà a alleggerire il carico dei grandi ospedali e permetterà di attrarre professionisti e risorse nelle strutture sanitarie di provincia. La rifunzionalizzazione del sistema sarà quindi fondamentale per migliorare l’efficienza del servizio sanitario regionale.
L’assessore ha inoltre sottolineato la necessità di riattivare una stretta collaborazione con le aziende ospedaliero-universitarie, in particolare per la formazione di nuove figure professionali. A tal proposito, entro 90 giorni dal loro insediamento, i commissari dovranno predisporre un piano di riorganizzazione e riqualificazione dei servizi sanitari e amministrativi. Successivamente, la Giunta regionale, entro i successivi 60 giorni, approverà le linee guida per l’adozione degli atti aziendali.
Questo processo di riordino e riorganizzazione, se correttamente attuato, rappresenta una grande opportunità per ottimizzare i servizi sanitari e migliorare la qualità della vita dei cittadini sardi, in un contesto che richiede competenza, collaborazione e visione a lungo termine.