La Valle dei Giunchi, nel territorio di Ittiri (Sassari), affronta una delle crisi idriche più gravi degli ultimi anni, con il rischio concreto di compromettere l’intera stagione irrigua 2025. La situazione è stata al centro di un incontro tra gli assessori regionali ai Lavori pubblici e all’Agricoltura, Antonio Piu e Gian Franco Satta, e una delegazione di agricoltori locali. La riunione, convocata dal sindaco Antonio Sau, ha visto la partecipazione anche dei rappresentanti dell’Ente acque della Sardegna (Enas) e del Consorzio di bonifica della Nurra.
Il comparto irriguo della Valle dei Giunchi è minacciato dalla drastica riduzione delle risorse idriche nell’invaso del Bidighinzu, aggravata dalla scarsità di accumulo nel sistema idrico integrato Temo-Cuga-Bidighinzu. Le recenti, sporadiche precipitazioni non sono bastate a migliorare il quadro complessivo.
Secondo l’assessore Satta, la situazione è critica al punto da richiedere misure emergenziali. Pur sottolineando che non esistono al momento certezze sul reperimento dell’acqua necessaria per le coltivazioni, Satta ha garantito che, in caso di mancato approvvigionamento, l’Assessorato all’Agricoltura predisporrà interventi compensativi per le aziende agricole colpite, come già avvenuto nel 2024 in Baronia.
Le coltivazioni più a rischio sono quelle del carciofo spinoso sardo, una varietà tipica e simbolica del territorio, che rappresenta non solo un valore economico ma anche culturale per la Valle dei Giunchi. La mancanza di irrigazione potrebbe mettere in ginocchio decine di aziende.
Tra le ipotesi di approvvigionamento idrico allo studio figurano l’alimentazione dal Rio Mannu, l’utilizzo della diga comunale del Riu Minore, il riutilizzo delle acque reflue trattate dal depuratore di Ittiri, e infine il ricorso a pozzi e sorgenti locali. Tuttavia, nessuna di queste opzioni garantisce attualmente una soluzione certa o a lungo termine.
L’assessore Piu ha sottolineato come la crisi attuale sia il risultato anche di una lunga assenza di pianificazione, che ha lasciato il sistema irriguo sardo impreparato di fronte ai cambiamenti climatici e alle emergenze ambientali. “Dobbiamo trovare una risposta immediata, ma è altrettanto urgente avviare una riforma strutturale della gestione idrica”, ha dichiarato, rimarcando la necessità di una collaborazione interistituzionale.
Nonostante la gravità della situazione, Piu e Satta hanno evidenziato che grazie a interventi recenti della Regione Sardegna, è oggi disponibile una condotta irrigua del Bidighinzu completamente ristrutturata e priva di perdite, elemento che potrebbe giocare un ruolo decisivo nell’ottimizzazione delle risorse residue.
L’obiettivo immediato è garantire un minimo vitale di risorsa idrica per l’avvio della prossima stagione agricola, ma l’intera vicenda richiama l’attenzione su un nodo centrale per il futuro dell’agricoltura in Sardegna: la sicurezza idrica in un contesto climatico sempre più instabile.