Un approccio pragmatico e multilaterale alla questione energetica della Sardegna. È quanto ha espresso la presidente della Regione, Alessandra Todde, intervenendo al Festival delle Regioni a Venezia, dove ha evidenziato l’urgenza di rivedere la strategia energetica dell’Isola, ancora legata a infrastrutture obsolete e poco efficienti.
«Credo sia importante l’energy mix, non essere ideologici sulle fonti», ha dichiarato Todde, sottolineando che ogni Regione dovrebbe contribuire secondo le proprie specificità e potenzialità. Un messaggio chiaro, rivolto al dibattito nazionale sulle scelte in ambito energetico, spesso polarizzato tra rinnovabili e fonti tradizionali.
Piano energetico da rinnovare e centrali da superare
Todde ha ricordato che l’attuale piano energetico della Sardegna risale a oltre dieci anni fa e che l’Isola è ancora legata a due centrali a carbone, in un contesto in cui gli investimenti sulle rinnovabili sono stati consistenti, ma non sufficientemente integrati con un utilizzo efficace dell’idroelettrico, che resta sottoutilizzato.
«Dobbiamo usare tutte le leve possibili – ha spiegato – anche il gas, che considero fonte di transizione, per accompagnare la Sardegna verso una piena competitività energetica», ha aggiunto. L’obiettivo è superare una dipendenza storica da combustibili altamente inquinanti, senza rinunciare alla sostenibilità e alle opportunità offerte dalla transizione ecologica.
Sì al nucleare solo se sicuro e senza scorie
Un passaggio delicato è stato dedicato anche al dibattito sul nucleare, tornato di attualità in Italia e in Europa. La presidente ha espresso forte preoccupazione per la gestione delle scorie, ribadendo un «no fortissimo» alle soluzioni che non garantiscono sicurezza ambientale e trasparenza nella gestione dei rifiuti radioattivi.
«Se dobbiamo confrontarci sul nucleare esistente, abbiamo delle preclusioni. Ma se ci sono tecnologie capaci di gestire le scorie in modo sicuro, nessuna preclusione», ha detto Todde. «Ho una sola faccia – ha concluso – ma ho il dovere di difendere un ambiente unico», riferendosi al patrimonio naturale e paesaggistico sardo.
Un nuovo modello energetico per la Sardegna
Le dichiarazioni della presidente s’inseriscono in un momento cruciale per la revisione della strategia energetica nazionale e regionale, in cui la Sardegna punta a diventare un laboratorio di transizione, capace di bilanciare innovazione, tutela ambientale e sviluppo economico.
La posizione espressa a Venezia conferma una linea di apertura al confronto tecnico, senza ideologismi, ma con la ferma volontà di proteggere il territorio isolano da soluzioni imposte o non condivise.