Bisognerà attendere ancora per sapere se Alessandra Todde resterà presidente della Regione Sardegna. Il ricorso presentato dalla governatrice contro l’ordinanza del Collegio di garanzia elettorale – che aveva disposto la sua decadenza – non ha ancora ricevuto risposta definitiva.
Questa mattina si è tenuta la seconda udienza del procedimento presso il Tribunale civile di Cagliari, sezione prima, presieduta dal giudice Gaetano Savona. Ma, contrariamente alle attese, i giudici non hanno emesso alcuna sentenza. La decisione è stata rimandata a un momento successivo, dopo il ritiro in camera di consiglio.
Fino a 60 giorni per il verdetto
Secondo le norme procedurali, il collegio ha fino a 60 giorni di tempo per depositare la sentenza. Salvo colpi di scena o decisioni anticipate, il verdetto potrebbe arrivare tra diverse settimane, lasciando in sospeso il quadro politico regionale e alimentando l’incertezza istituzionale.
Il nodo giuridico e le possibili conseguenze
Il caso ruota attorno all’interpretazione di presunte irregolarità nelle fasi post-elettorali, che hanno portato il Collegio di garanzia elettorale a disporre la decadenza della presidente. Todde ha impugnato l’ordinanza, sostenendo la piena legittimità della propria elezione.
Se il ricorso venisse respinto, si aprirebbe una fase complessa e senza precedenti nella politica sarda recente, con ripercussioni istituzionali che potrebbero coinvolgere anche l’intero assetto del Consiglio regionale. Se invece venisse accolto, Todde consoliderebbe la propria posizione a capo della Giunta regionale.
Un’attesa che pesa sulla politica regionale
Nel frattempo, il mondo politico resta in attesa, con la maggioranza che continua a sostenere la presidente, e le opposizioni che invocano chiarezza e trasparenza. La stessa Todde, nelle sue recenti dichiarazioni pubbliche, ha ribadito fiducia nella magistratura e nella fondatezza del proprio ricorso.