Il Consiglio regionale della Sardegna ha recentemente approvato con 28 voti favorevoli, 13 astensioni e 2 contrari il disegno di legge (ddl) che adegua la normativa nazionale del Salva Casa al contesto regionale. Questo provvedimento, che ha suscitato un ampio dibattito, apporta alcune modifiche specifiche rispetto alla versione nazionale, mirate a rispondere alle esigenze del territorio sardo. Tuttavia, il recepimento del decreto non è totale, con diverse discrepanze tra le disposizioni nazionali e quelle locali.
Una delle principali modifiche riguarda la superficie minima per l’abitabilità dei monolocali, che rimane fissata a 28 metri quadri in Sardegna, contrariamente ai 20 metri quadri previsti dalla norma nazionale. Questo cambiamento è stato oggetto di discussione, poiché riflette una realtà abitativa regionale che differisce da quella di altre zone d’Italia.
Un altro aspetto fondamentale riguarda l’altezza minima nelle abitazioni. Per le costruzioni esistenti fino al 24 maggio 2024, la legge regionale prevede un’altezza minima di 2,40 metri, mentre per quelle future l’altezza minima sarà di 2,70 metri. Queste misure sono in contrasto con la norma nazionale, che mantiene un’altezza uniforme di 2,40 metri per tutte le abitazioni, nuove o esistenti.
In merito alle difformità nelle costruzioni, la legge regionale ha previsto un aumento della tolleranza. Le difformità parziali nelle costruzioni realizzate fino al 24 maggio 2024 possono arrivare fino al 20%, mentre nelle nuove costruzioni resterà fissato il limite del 10%, conforme alla norma nazionale. Allo stesso modo, per le difformità totali, la tolleranza è stata innalzata dal 20% al 30% per gli edifici esistenti, mentre per quelli di nuova costruzione rimane al 20%.