Crisi dello spettacolo, a Cagliari l’Assemblea Nazionale chiede tutele e risorse

Oltre mille partecipanti a Palazzo Bacaredda: istituzioni locali al fianco di artisti e operatori. Denunciato il taglio dei fondi e la penalizzazione della cultura contemporanea

Un segnale forte dal mondo dello spettacolo: la cultura è lavoro e merita tutele. Si è svolta ieri a Cagliari, nell’Aula consiliare di Palazzo Bacaredda, l’Assemblea nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori dello spettacolo, convocata in risposta al peggioramento delle condizioni del settore culturale in Sardegna e su scala nazionale. Un’iniziativa che ha visto la partecipazione di oltre mille operatori da tutta Italia, con collegamenti anche da Palazzo Ducale a Sassari, e che ha sollecitato interventi istituzionali urgenti.

L’Assemblea ha posto al centro la drastica riduzione dei finanziamenti del Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo, evidenziata dai dati pubblicati dal Ministero della Cultura, che documentano un ridimensionamento trasversale dei fondi triennali destinati a compagnie, festival e centri di produzione, soprattutto quelli impegnati in ricerca, sperimentazione e linguaggi contemporanei.

Dura la critica alle scelte politiche del Governo, accusato di privilegiare un’offerta culturale esclusivamente commerciale e di repertorio, penalizzando strutture storiche e qualificate come Sardegna Teatro, Fuorimargine, Carovana S.M.I., Tersicorea, S’Ala e Oltrenotte. In particolare, nel settore danza, la Commissione competente ha deliberato in modo non unanime, sollevando fratture interne e generando le dimissioni di rappresentanti locali nella Commissione Prosa.

“Non possiamo restare silenti davanti a queste scelte che cancellano l’innovazione culturale,” ha affermato Maria Francesca Chiappe, assessora comunale alla Cultura. “I fondi pubblici devono sostenere chi lavora per rendere la cultura accessibile e non omologata.”

Il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, ha annunciato il suo coinvolgimento con la sindaca di Firenze, il presidente dell’ANCI e altri amministratori locali in vista di un confronto con il Governo. Anche i sindaci di Sassari e Alghero, Giuseppe Mascia e Raimondo Cacciotto, hanno garantito l’apertura di spazi istituzionali a sostegno degli operatori culturali, aderendo a una rete di solidarietà nazionale.

Marta Mereu, Presidente della Commissione Cultura, ha sottolineato l’importanza simbolica e concreta dell’iniziativa di accogliere l’assemblea a Palazzo Bacaredda, che ha significato dare voce a chi ogni giorno anima la nostra cultura. La grande partecipazione ha dimostrato che la cultura è un diritto, non un lusso.

L’Assemblea ha lanciato un appello forte alle istituzioni, chiedendo:

  • il ripristino dei criteri equi di distribuzione dei fondi;

  • la valorizzazione del lavoro culturale e creativo;

  • il riconoscimento dei diritti professionali di artisti, curatori e tecnici;

  • l’intervento urgente del Governo per evitare il collasso di interi settori.

“La cultura è lavoro” è stato il messaggio più ripetuto nel corso dell’incontro, che si configura come una mobilitazione nazionale condivisa, a tutela del patrimonio artistico e creativo dell’Isola e del Paese, messo a rischio da una gestione considerata miope e penalizzante.

Foto: Comune di Cagliari
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