Un nuovo episodio di estrema gravità ha colpito la casa circondariale di Uta, dove nella giornata di ieri si è verificato un incendio all’interno di una sezione detentiva, provocato da un detenuto che ha appiccato il fuoco nella propria cella. La segnalazione arriva dalla Uil Pa Polizia Penitenziaria Sardegna, che lancia l’allarme sulle condizioni di sicurezza nelle carceri dell’Isola.
Il rogo ha interessato gli arredi della camera, generando una densa coltre di fumi tossici che ha rapidamente saturato l’intero ambiente, rendendo l’aria irrespirabile e creando una situazione estremamente pericolosa per tutti i presenti. La risposta degli agenti di Polizia Penitenziaria è stata immediata: con grande coraggio e professionalità, il personale ha affrontato le fiamme e messo in salvo sia l’autore dell’incendio che gli altri detenuti nella sezione.
Secondo quanto denunciato dal sindacato, le operazioni di soccorso sono state rese complesse dalla scarsa visibilità e dalle criticità strutturali del carcere, che hanno ulteriormente rallentato l’intervento. Sei agenti sono rimasti intossicati dai fumi e trasportati d’urgenza in ospedale, dove al momento sono in corso accertamenti medici. Le loro condizioni non sono state ancora rese note.
La Uil Pa sottolinea come questo episodio non sia isolato, ma rappresenti l’ennesima manifestazione di un sistema penitenziario in affanno, afflitto da sovraffollamento, carenza di personale e strutture inadeguate. Il sindacato chiede provvedimenti urgenti per garantire la sicurezza degli operatori e dei detenuti, evidenziando il costante rischio a cui il personale è esposto quotidianamente.
“Ancora una volta – dichiara la segreteria regionale della UIL PA – si è evitata una tragedia solo grazie al sangue freddo e alla preparazione degli agenti in servizio, che hanno agito con tempestività e senso del dovere nonostante i rischi altissimi.”