Un’area vasta circa 20.000 metri quadrati, situata alla periferia di Cagliari, è stata trasformata in una maxi discarica abusiva di rifiuti speciali, molti dei quali pericolosi. La scoperta è arrivata al termine di un’articolata indagine condotta dai carabinieri della stazione di Sant’Avendrace, in collaborazione con l’11° Nucleo Elicotteri, che hanno indagato su diverse società edili operanti nella zona.
L’ispezione ha rivelato materiali sotterrati e abbandonati a cielo aperto, tra cui imballaggi contenenti sostanze nocive, veicoli fuori uso non bonificati e scarti di lavorazioni edili, provenienti da attività di costruzione e demolizione. Secondo quanto accertato, la gestione irregolare dell’area ha provocato un grave impatto ambientale, con possibili rischi per il suolo e le acque sotterranee.
Le indagini hanno portato alla denuncia di tre persone, ritenute coinvolte a vario titolo nella gestione e nello sfruttamento dell’area come discarica. Parallelamente, i titolari delle società proprietarie dei terreni sono stati formalmente diffidati a procedere, a proprie spese, alla bonifica completa e al ripristino delle condizioni originarie del sito.
I carabinieri hanno disposto il sequestro dell’intera area e seguiranno passo dopo passo le operazioni di bonifica, al fine di garantire il rispetto delle prescrizioni imposte e prevenire ulteriori danni ambientali. Le operazioni di rimozione e smaltimento dei materiali pericolosi dovranno essere effettuate da aziende specializzate, secondo le normative vigenti in materia di rifiuti.
La scoperta di questo deposito abusivo evidenzia ancora una volta il fenomeno delle discariche irregolari in Italia, spesso legato ad attività imprenditoriali che smaltiscono illegalmente per ridurre i costi. Le autorità sottolineano che l’abbandono e l’interramento di rifiuti tossici non solo costituiscono reati gravi, ma mettono a rischio la salute pubblica e l’ecosistema.